Pordenone
Fiera: chiude soddisfatta RIVE: +30%
Un successo la seconda edizione di R.I.V.E: + 30 % di visite e ottimi riscontri per gli espositori che chiedono di puntare verso l’internazionalizzazione della manifestazione
Si chiude con un grande successo di pubblico la seconda edizione di R.I.V.E. Rassegna internazionale di viticoltura ed enologia che si è tenuta alla Fiera di Pordenone dal 27 al 29 novembre. Decisamente in crescita il numero delle visite (+30% rispetto all’edizione 2017) e soddisfatti anche gli espositori che hanno giudicato molto alta anche la qualità dei contatti avuti nei tre giorni di fiera: viticoltori, cantine sociali, consorzi di produzione, enologi, vinificatori e distributori, provenienti da tutto il Nordest ma anche da Slovenia e Croazia. Cinque padiglioni espositivi, 160 espositori con circa 220 marchi rappresentati (anche qui si registra un incremento del 30%), sei sale incontri e 30 appuntamenti tra convegni, workshop, degustazioni: ecco alcune delle cifre che descrivono un evento che rappresenta una scommessa vinta per Pordenone Fiere. Soddisfatto il presidente Renato Pujatti, che ha confermato l’impegno a spingere con ancora più decisione sul pedale dell’internazionalizzazione. “La nostra volontà – commenta – è quella di alzare sempre più l’asticella fino a proporre R.I.V.E. nei grandi circuiti europei delle fiere sulla filiera del vino e diventare l’alternativa italiana a SITEVI, la fiera di filiera di Montpellier, in Francia. Questi tre giorni sono stati molto ricchi anche dal punto di vista tecnico-scientifico – continua Pujatti – per l’altissimo livello degli incontri nel programma di ENOTREND, format di aggiornamento culturale che accompagna la manifestazione”. La sostenibilità era uno degli argomenti al centro dei dibattiti, un tema attualissimo nel mondo del vino con cui “la viticoltura del futuro deve fare i contima con l’attenzione rivolta non solo all’uso più o meno disinvolto dei presidi chimici ma alla biodiversità ambientale attorno e dentro i vigneti, al paesaggio e al mantenimento di una ruralità dignitosa – una sintesi a margine di uno dei convegni delprofessor Attilio Scienza, presidente del Comitato scientifico di Enotrend. Le nuove varietà e il territorio: l’enologo chiede e il genetista risponde: è stato questo un secondo filo conduttore degli appuntamenti scientifici “Abbiamo pensato – spiega il dottor Riccardo Velasco, Direttore di Crea viticoltura ed enologia Conegliano Veneto e membro del comitato di ENOTREND – di stimolare l’interazione tra chi esegue materialmente gli incroci e chi alla fine della filiera dovrà utilizzare il prodotto. La viticoltura necessita una svolta importante in termini di riduzione di input chimico ma che non può prescindere da qualità del prodotto e dal reddito che da questo prodotto deriva”. Il sistema delle autorizzazioni e le prospettive della viticoltura italiana alla luce della recente normativa comunitaria che regolamenta la produzione vitivinicola è stato il terzo tema che ha impegnato i relatori in fiera. Spiega Vasco Boatto, Docente del dipartimento Territorio e Sistemi Agro-Forestali, Economia e Politica Agraria e Forestale dell’Università di Padova e coordinatore di uno dei convegni: “Nelle regioni del Triveneto, l’applicazione del regime delle autorizzazioni comunitarie si è caratterizzata per un forte divario tra richieste di nuove superfici da parte degli agricoltori e disponibilità mentre in altre regioni del paese la situazione è risultata diametralmente opposta. Il risultato è che i vincoli del nuovo regime risultano di freno alle possibilità di sviluppo del settore, senza che questo si traduca in un vantaggio per le altre regioni viticole italiane. E’ stato molto utile il dibattito in fiera confrontare la nostra situazione con dell’esperienza francese e più in generale europea”.
Con questo appuntamento le porte del quartiere fieristico di Pordenone si chiudono per il 2018. La Fiera di Pordenone ritornerà in attività dal 12 al 20 gennaio con la 10^ edizione di Pordenone Antiquaria insieme a Pordenone Arte.