Veneto Orientale
Medicine di gruppo semplici, al via il progetto
Semaforo verde dalla Regione Veneto. Ambulatori infermieristici a supporto delle forme associative
La Regione Veneto ha approvato il progetto dell’Ulss 4 per lo sviluppo delle forme associative dei medici di medicina generale che operano nel territorio.
Attualmente nel territorio di questa Azienda operano 143 medici convenzionati, di cui 16 operanti in medicina di gruppo integrata ed il resto opera da solo o in “associazione semplice”, il progetto prevede quindi il graduale passaggio nelle medicine di gruppo e di rete, dove i medici possono realmente integrarsi, avvalendosi del supporto di infermieri e di personale di segreteria, ma anche di tecnologie informatiche e diagnostiche avanzate.
<<Si tratta del primo passo verso un modello di assistenza territoriale che permetterà di gestire efficacemente le patologie croniche, anche per condizioni di particolare complessità>> afferma il direttore generale Carlo Bramezza che con il suo staff ha predisposto il progetto. <<L’integrazione tra la medicina di base e le strutture aziendali – continua Bramezza – è già in corso da tempo e sta dando buoni risultati, ma con questo progetto ora possiamo veramente realizzare un modello di cura nel territorio che permetta alle persone di curarsi nel contesto di vita; ne sono un esempio le forme associative che operano con ottimi risultati all’interno delle nostre sedi, come ad esempio a Musile di Piave e a Caorle dove peraltro è attivò già un ambulatorio infermieristico>>.
Gli ambulatori infermieristici nel territorio sono un modello del tutto innovativo voluto dal direttore generale Bramezza, i primi di una serie di postazioni che verranno attivate anche a supporto delle medicine di gruppo per sostenere la reale presa in carico della persona, mediante interventi che vanno dalla prevenzione ed educazione alla salute, al periodico monitoraggio del decorso delle patologie croniche, al controllo della regolare assunzione delle terapie, supportando il medico nell’attività nel territorio.
<<Il piano di sviluppo dell’assistenza primaria prevede una progressiva implementazione delle diverse forme associative presenti nel territorio – aggiunge il direttore socio sanitario Mauro Filippi – a partire dalle Medicine di gruppo e dalle Medicine in Rete, promuovendo l’adesione anche da parte dei medici che ancora operano singolarmente>>. Lo sviluppo delle forme associative è finalizzato alla presa in carico dei pazienti cronici e più in generale alla gestione della fragilità nel territorio, alla realizzazione di un modello di organizzazione multiprofessionale che vede anche il supporto degli specialisti e diverse figure professionali, lo sviluppo di programmi di prevenzione e di cura della salute.