“Il Mio Marconi” un libro di ricordi a più mani

In libro che racconta attraverso le voci degli ex alunni (di ogni età) la vita di una scuola, dei suoi insegnanti, tra aneddoti, ricordi, sorrisi. Oltre la memoria un per sempre che resta in chi l'ha frequentato.

IL LIBRO DEI RICORDI. E’ stato presentato domenica 7 ottobre in occasione della festa del Marconi, da mons. Orioldo Marson, rettore; mons. Sergio Deison; tre lettori d’eccezione come Silvia Segatto, Filippo Facca (entrambi ex allievi) e Franco Girotto insegnante e già prside.

“Il volume ’Il mio Marconi’ – ha dichiarato mons. Orioldo Marson – non è un racconto amarcord ma un segno di appartenenza e di fedeltà, perché il Marconi è un sentimento che resta. Un don Sergio Deison emozionato ha poi fornito le caratteristiche del volume che con paziente lavoro ha messo insieme. “Il mio Marconi” raccoglie 61 ricordi di allievi, otto di insegnanti, uno scritto dedicato a don Primo e un paio di interventi per dire delle novità legislative che hanno toccato la scuola (Antonio Lazzaro) e la vita degli Amici del Marconi (Susanna Geremia). Il tutto arricchito dalle foto: classi di oggi e di ieri, a colori e in bianco e nero, vecchi cortili e splendido prato, volti di chi non c’è più (Don Nello Muzzin e don Primo). Tutte opera e merito di don Sergio, che con la sua macchina al collo ha restituito il Marconi anche con scorci che restano indelebili più delle tante parole scritte.In qualità di insegnanti hanno scritto Federico Fontanella (anche Preside), don Sergio stesso (docente e Preside), don Otello (docente e Rettore), Franco Girotto (docente e Preside), Miledy Mion, Monica Tamiazzo, Angela Luzzi Lazzaro. Ma anche tra gli allievi si trova la firma di chi poi anche vi insegnò (Ada Toffolon).Difficile selezionare tra i ricordi, alcuni brani dei quali sono stati magistralmente letti da Franco Girotto, Silvia Segatto e Filippo Facca. Carrellata di ricordi di insegnati – oltre ai già citati Zovatto e Corradina -, di compagni di classe, di scherzi progettati e non riusciti, delle domeniche in montagna che non potevano chiudersi senza la meravigliosa pastasciutta di Pino (grazie a Maria Grazia Gelsomini e alla prof. Angela Luzzi Lazzaro per il doveroso ricordo). Brano dopo brano torna la memoria di quanto vissuto e si apprendono storie di altri anni e di altre classi: le sfilate di carnevale, il mistero dello scheletro nel laboratorio di scienze surclassato dai computer per le lezioni di lingua, i compagni che non ci sono più (Pierluigi Gaiatto e la tragica vicenda che Marco Zambon rievoca con tatto e pudore), le spericolate ricerche storico artistiche di don Otello in chiesa di San Luigi… Gli anni vissuti sembrano scivolare via leggeri ad ogni episodio.Tante altre storie sarebbero da raccontare: ma è più bello scoprirle perdendosi tra le pagine di questo Marconi che ciascuno sente “mio” perché è un po’ di tutti.

(per copie del volume rivolgersi alla segreteria della scuola, Collegio Marconi, 0421-281111)S.V.