Atletica, coach Agnolet: che scuderia d’oro

Claudio allena Padovan, neo tricolore u16, De Martin e Agostinis

Sacile e la sua società, la Libertas, è tornata ad alti livelli nel salto con l’asta. L’epilogo lo scorso weekend grazie al titolo italiano under 16 conquistato da Alessandro Padovan, atleta classe 2003 capace a Rieti di migliorare il suo primato personale portandolo a 4,15. La conquista dello scudetto rappresenta per lui un miglioramento: nel 2017 era arrivata secondo alla stessa manifestazione alle spalle di Tommaso Sciannimanica (’02), anche lui tesserato per la società liventina. Loro due, assieme a Rebecca De Martin (’99), campionessa italiana juniores della specialità, e Sara Agostinis (’03), terza anche lei ai tricolori cadetti (con 3,10), sono allenati dalla stessa persona: Claudio Agnolet, ex saltatore con l’asta, pordenonese classe 1987. Il giovane tecnico, soddisfatto per i grandi risultati, è convinto: «Sono atleti che potenzialmente hanno un grande futuro».

Agnolet, partiamo dal successo di Padovan. Se l’aspettava?

Era tra i favoriti ma vincere non è mai scontato. Alessandro sta bene, ha raggiunto il massimo della sua condizione prima dei campionati italiani. A questo ha messo vicino una buona stabilità tecnica. Tutte queste condizioni, mai trovate prima nel corso dell’annata, l’hanno portato ad arrivare prima e a centrare il proprio primato.

Secondo nel 2017, primo nel 2018: un bottino invidiabile. Quali sono i suoi punti di forza?

Ha una grande velocità di base. Una settimana prima dei tricolori era riuscito a correre gli 80 con il nuovo limite personale di 9’’58. E’ fisicamente dotato e ha una buona tecnica: è un’atleta con buone prospettive, anche perché ha voglia di allenarsi.

Per lei si tratta del secondo titolo italiano di fila: l’anno scorso lo vinse con Sciannimanica…

Tommaso è per certi aspetti il contrario di Alessandro: è meno veloce ma più tecnico, impara molto velocemente alcuni meccanismi. Durante questa stagione è salito a 4,30, per lui si è trattata della prima stagione tra gli under 18: non è stato facile. E’ però migliorato di quaranta centimetri, ha grandi margini di miglioramento.

I due ragazzi si allenano assieme a un’altra sua atleta, Rebecca De Martin, risorta dopo un 2017 difficile.

Per lei è stata un’ottima annata. Ha vinto il titolo italiano juniores indoor e outdoor, ha riconquistato la nazionale e centrato con 4,15 il primato under 20 regionale: sono contento, poi, perché è entrata nel progetto Fidal under 25 relativo al salto con l’asta. Assieme a Tommaso e Alessandro fa parte di un bel gruppo: tutti e tre si allenano volentieri assieme, sono uno stimolo l’uno per l’altro.

C’è anche Sara Agostinis…

Arriva dalla ginnastica artistica: si era presentata agli italiani con l’ottava misura d’accredito (3,10, ndr). Sotto la pioggia ha eguagliato il personale ed è salita sul podio, è stata brava.

Dove possono arrivare?

Rebecca è l’atleta più matura e l’obiettivo, per me e per lei, è che diventi professionista. I ragazzi e Sara sono più giovani e non è giusto sbilanciarsi ora. Entrambi possono comunque fare molto bene in futuro se continuano ad allenarsi.

L’ultima domanda: per lei è più bello saltare o allenare?

Sono due grandi emozioni. Mi piace trasmettere la mia passione per l’asta e vedere i miei atleti ottenere grandi risultati rappresenta per me un’enorme soddisfazione.