Attualità
Quanto sono belle luci a led
Fanno risparmiare sulle bollette. Aiutano in modo importante l'ambiente.
C’era una volta la lampadina a incandescenza che illuminava le nostre case e che bisognava spegnere subito quando si usciva dalla stanza. I ricordi del dopo guerra portano a una luce fioca e giallastra perché la luce costava e quindi si mettevano lampadine da meno “candele” possibile. Poi le cose sono migliorate e la luce ha cominciato a innondare le nostre case con una bella tonalità bianca ma calda. Ebbene la invenzione di Alva Edison del 1878 aveva fatto progressi. Il funzionamento era semplice con la corrente elettrica che passando su un filamento di Tungsteno, lo riscaldava fino 2000 e più gradi °C e così dal filo incandescente veniva emessa la luce. Tutto bene salvo che il sistema si rivela inefficiente perché il 95% del consumo di energia elettrica viene disperso come calore e questo spreco lo trovavamo puntualmente nella bolletta. Dal 2012 in Italia la lampadina a incandescenza è stata bandita dal commercio. L’abbiamo sostituita con le lampade alogene (lampade a incandescenza con filamento di Tungsteno e presenza nel bulbo di un gas alogeno come Iodio o Bromo che aumentava la efficienza e soprattutto la durata della lampada) e poi con le cosiddette lampadine fluorescenti compatte CFL. Le lampadine fluorescenti compatte con alimentatore integrato sono state introdotte all’inizio degli anni ’80 e sono caratterizzate da un’efficienza luminosa e da una durata notevolmente superiori. Quelle più comuni sono costituite da un tubo di vetro ripiegato più volte in modo da risultare poco ingombrante. Il tubo è rivestito internamente con polvere fluorescente e al suo interno vengono introdotte insieme a gas nobili (argon, xeno, neon) piccole quantità di mercurio. A ognuna delle due estremità del tubo è presente un elettrodo. Il passaggio della corrente sollecita i gas a emettere radiazione nell’ultravioletto. Il materiale fluorescente, investito da tali radiazioni, emette a sua volta radiazione visibile, cioè luce. Questa nuova lampada consentiva un risparmio dell’80% rispetto alla vecchia lampada a incandescenza: tipicamente una lampadina CFL da 20 W dava la stessa luce di una a incandescenza da 100 W. Però avevano qualche difettino come ad esempio il ritardo di qualche secondo per dare il massimo di luminosità, la presenza di mercurio tossico, un ingombro aumentato per la presenza dell’ alimentatore e anche una luce bianca freddina. Insomma si poteva fare meglio e così nel 1962 il premio Nobel Nick Holoryak inventò il LED che prometteva risparmio e durata delle lampade. Il LED (Light Emitting Diode) è costituito da un elemento semiconduttore (diodo) che si riscalda al passaggio della corrente ed emette luce come la vecchia lampadina a incandescenza di Edison. Con alcuni sostanziali vantaggi come l’ accensione immediata, la durata, il risparmio, l’assenza di sostanze tossiche e la qualità della luce. Per la durata si parla di decine di migliaia di ore e cioè se la lasciate accesa 6-8 ore al giorno arriviamo anche a 20 anni e più di funzionamento. Il risparmio anche è notevole: Eurostat prevede che gli italiani risparmieranno 10,7 euro all’anno su ogni lampada tradizionale a incandescenza. E anche la sostituzione delle CFL conviene (tra 1 e 2 euro/anno per lampada in Italia). La minor spesa in bolletta permetterà di ammortizzare in un anno il prezzo delle lampadine LED, che pur essendo più elevato è comunque sceso del 75% dal 2010 ad oggi. Come effetto del minor consumo di energia elettrica le stime della Confindustria prevedono anche la diminuzione entro il 2025 di 15,2 milioni di tonnellate nelle emissioni di CO2 con benefici per l’ ambiente. L’Unione Europea per contrasto al cambio climatico ha un impegno di ridurre il consumo di energia del 20% e quindi dal 1 Settembre impone regole nella produzione delle lampade da illuminazione che praticamente mettono fuori mercato anche le meno efficienti lampade alogene (salvo qualche uso marginale) e promuove soprattutto la illuminazione a LED. Inoltre l’ utente ritrova ora in etichetta molte informazioni sul risparmio energetico tra cui i dati di maggior interesse riguardano la durata della lampada e i KWH consumati per un uso medio di 1000 ore in un anno.Alberto Carniel