Mieli: un’altra Fallaci per la libertà di scrivere

La libertà di stampa dal '600 ad Oriana Fallaci

L’anno prossimo Oriana Fallaci avrebbe compiuto 90 anni e Pordenonelegge ha deciso di ricordarla con Paolo Mieli parlando di un tema a lei caro: la libertà di stampa. Invece di fornirci un suo ritratto intimo, l’attuale presidente del gruppo RCS libri ha scelto di raccontare, in suo onore, con un excursus storico la libertà di stampa: dal ‘600 quando comparvero le prime Gazzette, che portavano le prime decisioni riguardo ai conflitti in corso, ai giorni nostri. Paolo Mieli ha ricordato i casi più importanti della storia quali il pamphlet di Voltaire sulla tolleranza,al J’Accuse diel famoso scrittore Emile Zola sul caso di Alfred Dreyfus, che gli costò un processo e un anno di prigione.

In questo contesto si inserisce Oriana Fallaci, nata come giornalista di costume, ma che ad un certo punto decise di cimentarsi con la guerra del Vietnam, scrivendo servizi che la portarono ad avere una fama mondiale, che si consolidò con le sue famose interviste, in cui era ironica, spavalda, sfrontata. A quell’epoca era un onore essere intervistati da Oriana Fallaci e tutti chiedevano di essere intervistati da lei. Oriana Fallaci si è sempre messa nella parte scomoda, non era mai sazia, mai si sentiva incoronata dal successo. E così fece nel 2001 quando volle far vedere qualcosa che nessuno aveva visto,con il suo pamphlet. dopo l’11 settembre: la Rabbia e l’Orgoglio, per il quale fu criticata tantissimo, in quanto I suoi detrattori dicevano aveva fatto un favore al Presidente Bush. 

Paolo Mieli ha concluso l’incontro affermando, tra gli applausi, che senza giornalisti come Oriana Fallaci, la libertà di stampa sembra qualcosa di vuoto.

Fiorenza Poletto