Attualità
Scomparsa di Rita Borsellino
Si è spenta il 16 agosto Rita Borsellino, sorella di Paolo. Ha dedicato parte della sua vita a ricordare il fratello ucciso dalla mafia, incontrando soprattutto ragazzi e scuole. Le parole di Mattarella e don Ciotti.
“Ho appreso con grande tristezza la notizia della scomparsa di Rita Borsellino, alla quale mi legavano sentimenti di vera amicizia e di condivisione”. Lo ha scritto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ricordando la sorella di Paolo, magistrato ucciso dalla mafia il 19 luglio 1992 in via d’Amelio, a Palermo. “Con coraggio e determinazione – ricorda il Capo dello Stato – ha raccolto l’insegnamento del fratello Paolo, diventando testimone autorevole e autentica dell’antimafia e punto di riferimento per legalità e impegno per migliaia di giovani”.
Rita Borsellino è morta il 16 agosto a Palermo, dopo una lunga malattia all’età di 73 anni. Madre di tre figli e farmacista, è stata europarlamentare dal 2009 al 2014.
Mattarella ha espresso ai suoi familiari “la mia vicinanza e la più grande solidarietà”. Oltre al Presidente numerose autorità hanno fatto giungere le loro condoglianze, unitamente alla vicinanza di molta della gente comune che Rita Borsellino, nel suo impegno di testimonianza civile contro la mafia, ha incontrato negli anni.
Don Luigi Ciotti l’ha così ricordata: “Una donna integra, generosa e schiva. Una donna di sostanza come lo era Paolo. Sempre un sorriso”. E ancora: “seguiva le leggi del cuore, della coscienza e non solo quelle dei codici” Secondo Ciotti Rita è stata una delle prime a capire “che la memoria delle vittime innocenti delle mafie andava trasmessa ai giovani come impulso di vita, di conoscenza , di verità e come desiderio di costruire una Italia mai più compromessa con le mafie e la corruzione. Una memoria come pungolo a fare di più e a fare meglio. Sei sempre stata allergica alle parole vuote, alle parole come esercizi di retorica. Credevi nei fatti ed è con i fatti che ti dobbiamo ricordare. Hai lottato per la verità”.
Ricordando il suo impegno per la verità e per la politica intesa “come servizio, come impegno per il bene comune”, il sacerdote scrive: “Ciao Rita, la tua è stata una vita che abbraccia la vita. Una vita che apriva ai suoi orizzonti agli altri, alla memoria, all’impegno civile, alla politica e alla testimonianza di fede. Hai trasformato il dolore per la perdita di tuo fratello in una testimonianza ai giovani, affinché riempiano la vita di senso e di significato. Ciao Rita te ne se andata ma non ti cercheremo tra i morti o sotto la pietra di un cimitero ma continuerai ad essere tra noi nei volti e nelle parole di quei ragazzi e di quelle persone che, con la tua testimonianza, ha stimolato a mettersi in gioco”.