Giornata del Creato in Diocesi

 Un giorno per capire che, se non faremo nulla di sostanziale, andremo incontro a giorni tenebrosi. Oggi ci rendiamo sempre più conto che la Terra è un piccolo pianeta, vecchio e limitato, che non sopporta più progetti di sfruttamento illimitati.

 Il tema della 13a Giornata per la salvaguardia del Creato, “Coltivare l’alleanza con la terra” , che si celebra sabato 1° settembre, come recita il Messaggio della Commissione Nazionale della Pastorale Sociale e del Lavoro, Giustizia e Pace, Salvaguardia del Creato, ci propone una “sfida che non interessa solo l’economia e la politica: c’è anche una prospettiva pastorale da ritrovare, nella presa in carico solidale delle fragilità ambientali di fronte agli impatti del mutamento, in una prospettiva di cura integrale. Occorre ritrovare il legame tra la cura dei territori e quella del popolo, anche per orientare a nuovi stili di vita e di consumo responsabile, così come a scelte lungimiranti da parte delle comunità”. Numerosi indizi ci mostrano che ci stiamo avviando verso una tragedia ecologica e umanitaria. Se non faremo nulla di sostanziale, andremo incontro a giorni tenebrosi. Oggi ci rendiamo sempre più conto che la Terra è un piccolo pianeta, vecchio e limitato, che non sopporta più progetti di sfruttamento illimitati. Dobbiamo cambiare modello di produzione e assumere altre abitudini di consumo. Dobbiamo produrre in funzione dei bisogni dell’umanità, in armonia con la Terra, rispettandone i limiti, in uno spirito di equità e di solidarietà con le generazioni future. Questo richiede un nuovo paradigma di civiltà, diverso da quello che predomina oggi, e più globalizzato. Vorrei qui ricordare alcune parole essenziali della Carta della Terra, uno dei documenti più belli e profondi dell’inizio di questo XXI secolo, promosso dalla società civile a livello internazionale e ripreso dall’Unesco nel 2003 e che con grande profezia ha evidenziato papa Francesco con la sua enciclica “Laudato sì”. Esso ci indica i valori e i princìpi che ci permettono di superare la crisi attuale: “Ci troviamo a una svolta critica nella storia del Pianeta, in un momento in cui l’umanità deve scegliere il suo futuro. O creiamo un’alleanza globale per proteggere la Terra e prenderci cura gli uni degli altri, oppure rischiamo la distruzione, la nostra e quella della biodiversità”.Al di là di questi pronostici foschi, non vogliamo essere rinchiusi, come il messaggio ci sollecita, da un atteggiamento di rassegnazione e pessimismo. Sono persuaso che la speranza vincerà la paura e che la vita è più forte della morte. Le sofferenze attuali non sono i momenti che precedono la morte, ma i segni di una nuova nascita.Per questo, papa Francesco ricorda che “la pace interiore delle persone è molto legata alla cura dell’ecologia e al bene comune, perché, autenticamente vissuta, si ri?ette in uno stile di vita equilibrato unito a una capacità di stupore che conduce alla profondità della vita” (Laudato Si’, n.225). Occorre perciò anche dare fondamento a tale attenzione, inserendola sistematicamente nei corsi di formazione per tutti coloro che esercitano responsabilità nella comunità ecclesiale. Ecco la prospettiva pastorale che il Messaggio interpella i credenti di oggi. “Coltivare l’alleanza con la terra” si può, anzi si deve! E questo significa sviluppare una nuova mentalità, un modo nuovo di considerare il nostro rapporto con l’ambiente, un nuovo stile di vita improntato sulla sobrietà, sull’armonia e sul servizio.Sobrietà: per passare dalla brama di possedere al primato dell’essere, a usare della terra senza abusarne, a evitare l’inutile e il superfluo, per riscoprire la terra non come preda da saccheggiare, ma come giardino da custodire con cura.Armonia: per inserirci con sapienza negli equilibri ambientali senza turbarli o stravolgerli e per scoprire la bellezza del creato, come si offre ai nostri occhi nell’universo, dalla danza degli elettroni al pulsare delle stelle.Servizio: per rispondere al comando del Signore di custodire con impegno il suo giardino e lasciarsi coinvolgere dal problema ambientale come problema vitale, ponendo le risorse dell’ingegno a servizio dell’integrità del cosmo.Don Dario RoncadinDirettore Ufficio della Pastorale Sociale e del Lavoro,Giustizia e Pace, Salvaguardia del Creato