Funerali vittime di Genova: telefonata di Papa Francesco

I funerali di 18 delle 41 vittime, le parole del cardinale Bagnasco "uno squarcio nel cuore di genova", la telefonata di Francesco, la presenza del Presidente della repubblica, Sergio Mattarella.

“Il crollo del ponte Morandi sul torrente Polcevera ha provocato uno squarcio nel cuore di Genova. La ferità è profonda, è fatta innanzitutto dallo sconfinato dolore per coloro che hanno perso la vita e per i dispersi, per i loro familiari, i feriti, i molti sfollati”. Lo ha detto sabato 18 agosto l’arcivescovo di Genova, card. Angelo Bagnasco, nell’omelia dei funerali di Stato di 18 delle 41 vittime del crollo del ponte, che ha presieduto nella fiera della città ligure.

Presenti le più alte cariche dello Stato, a partire dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Raccontando di una telefonata ricevuta ieri sera da Papa Francesco, il porporato ha riferito degli “innumerevoli segni di sgomento e di vicinanza giunti non solo dall’Italia, ma anche da molte parti del mondo”: “Insieme alla preghiera del Santo Padre Francesco – che anche la sera di venerdì 17 agosto, con una telefonata affettuosa, ha voluto manifestarci la sua prossimità – in questi giorni ovunque si innalza a Dio un’onda di preghiera. Genova è nello sguardo del mondo, in un grande abbraccio di commozione, di affetto e di attesa”. Parlando ai familiari delle vittime, il card. Bagnasco ha ricordato che “qualunque parola umana, seppure sincera, è poca cosa di fronte alla tragedia, così come ogni doverosa giustizia nulla può cancellare e restituire”.

L’iniziale incredulità e poi la dimensione crescente della catastrofe, lo smarrimento generale, il tumulto dei sentimenti, i ‘perché’ incalzanti, ci hanno fatto toccare ancora una volta e in maniera brutale l’inesorabile fragilità della condizione umana”. Eppure “dentro a questa esperienza, che tutti in qualche modo ha toccato, si intravvede un filo di luce”. “Quanto più ci scopriamo deboli ed esposti, tanto più sentiamo che i legami umani ci sono necessari – ha evidenziato il cardinale -: sono il tessuto non solo della famiglia e dell’amicizia, ma anche di una società che si dichiara civile” come “un ponte ci permette di varcare il vuoto, così la fiducia ci consente di attraversare le circostanze facili o ardite della strada terrena”.