Una festa nella festa

E... state giovani: la parrocchia di Santa Maria assunta di Bibione ci invita ad una estate piena di proposte e di incontri, aspettando il Sinodo di ottobre

  Propone spettacoli teatrali ogni lunedì ma non è un teatro; concerti ogni martedì ma non è una sala da musica; una testimonianza ogni mercoledì ma non è un centro per conferenze. L’attività del giovedì ne rivela la natura: la “notte bianca” offre lectio divina, preghiera, meditazione libera e confessioni. Ad offrire tutto questo, da maggio a settembre, è una parrocchia dalla fisionomia unica in Diocesi: passa dalle poche migliaia di abitanti dell’inverno ai sei milioni di presenze d’estate. Si inserisce in una località, Bibione, vocata al turismo, senza esserne da meno: accoglie, intrattiene e fa pensare i turisti. Il tutto senza mai smettere di essere quello che è: una parrocchia con il grest, le celebrazioni in tante lingue diverse e un don con il colletto bianco. Da parrocchia di mare è anche un porto in cui approdano tante storie, ma la buona novella è sempre il Risorto del presbiterio.Questa parrocchia si appresta a vivere – e ci invita – la settimana clou della dodicesima edizione di “Bibione guarda all’Avvenire”, che quest’anno si inquadra nel tema “E…state giovani” per ricordare a chi è in ferie che la Chiesa si prepara ad un Sinodo loro dedicato in ottobre. Lo fa portando voci di giovani ospiti dal curriculum speciale e voci di autorevoli personalità della Chiesa: uno per tutti il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, atteso per il 2 agosto, giorno della perdonanza bibionese.Sono incontri da seguire sul sagrato o nella centralissima piazza Treviso, mentre di fianco sfilano nella passeggiata serale turisti e gelati. Perché la verità e il coraggio possono convivere, fino a farsi lampi di luce e di senso, con un tempio della vacanza come è la seconda spiaggia d’Italia.Segue, accompagna e racconta quest’estate ricca di eventi il quotidiano Avvenire. Dal 14 luglio si avvia, infatti, la Festa dell’Avvenire e de Il Popolo: un quotidiano nazionale e il nostro settimanale diocesano, mai lontani e in questa occasione felicemente gomito a gomito nel vivere e testimoniarvi la missione della verità, non di rado offuscata da polveroni mediatici, soffocata dallo strepito di chi urla più forte per imporre la sua voce.Sarà, questa volta, una festa nella festa: Avvenire, il 4 dicembre, compie cinquanta anni. Lo ricorda girando l’Italia con il suo direttore, Marco Tarquinio, con i suoi giornalisti, con un libro nato per l’occasione: “Voci del verbo Avvenire”. Lo fa con lo stile di sempre, che è insegnamento: non per celebrarsi, ma per raccontare l’impegno nella ricerca del paese vero, di storie a cui altri non guardano, storditi dal frastuono delle grancasse.Il tutto in una città di mare amata per il suo essere a misura di famiglia, per l’ampiezza della sua spiaggia, la bellezza della sua pineta che regala un ambiente unico. Ma anche per la varietà inusuale delle sue serate, un surplus che richiama e fidelizza, rendendo più ricche le vacanze: lo hanno riconosciuto gli stessi operatori turistici.E’ un impegno che ha un nome: pastorale del turismo. Ha intuito che nessuno manda in vacanza solo il corpo, a rosolarsi al sole o sfiancarsi di passeggiate. Il di più viene da altro: da un senso intravisto, da un incontro che regala una conoscenza, un dubbio o un sorriso, da una candela da accendere una sera, in una chiesa illuminata a giorno e con le porte spalancate.