Statua del Beato Odorico: il 18 maggio, Pordenoneviaggia

Tre giorni per viaggiare: dal 18 al 20 in Biblioteca a Pordenone c'è Pordenoneviaggia

 Nel chiostro della Biblioteca civica di Pordenone il 18 maggio, alle ore 18, ha luogo l’inaugurazione del Festival del viaggio e dei viaggiatori, organizzato dall’associazione Pordenone Viaggia. Sono programmati, fino a sabato 20 maggio una serie di incontri e conferenze con ospiti di livello nazionale, oltre ad attività olistiche legate al mondo dei viaggi. Daniele Molmenti campione di canoa, olimpico Londra nel 2012, è il protagonista, con le autorità all’inaugurazione del Festival, premia le foto vincitrici del concorso Pordenone Viaggia Photo Contest, e Licia Colò partecipa come madrina.

Viene inaugurata l’esposizione dedicata al Beato Odorico da Pordenone ed al suo viaggio, in collaborazione con Odorico700, celebrazioni per il settimo centenario della partenza verso l’allora ignoto Oriente di Odorico da Pordenone, figlio della città di cui porta il nome e del Friuli dove visse. E viene esposta la scultura in legno dell’artista azzanese Pietro Sam, 1921-2010, prototipo dell’originale, eseguita nel 1995, presente nel sagrato dell’antica parrocchiale di Sant’Ulderico di Villanova, luogo natale del missionario francescano Beato Odorico Mattiussi da Pordenone, donata dai soci della Cooperativa di Borgomeduna. Il prototipo in legno, commissionato da don Luigi Floriduz, parroco di Villanova di Pordenone, fu donato all’Associazione di volontariato Il Noce, di Casarsa della Delizia, che temporaneamente la concede in prestito per la mostra. Il missionario è ben rappresentato a grandezza superiore al naturale, ed indica con il bastone ed il Vangelo, stretto al petto con la mano sinistra, lo scopo della sua missione nei paesi dell’Oriente. Camminare da pellegrino per 12 anni con energia ed impegno, dal 1318 al 1330, per portare a nuovi popoli l’insegnamento del Vangelo. Al suo ritorno lasciò un dettagliato resoconto del viaggio nel codice Itinerarium de Mirabilius Orientalium  Tartarorum, noto comunemente come Relatio, che suscitò all’epoca grande interesse in tutta Europa. Il manoscritto recentemente tradotto in italiano dal francese, con la collaborazione del professor Carlo Vurachi , Paolo Cicconofri e Cesare Testa, editore Cintamani, è illustrato con trecento immagini, che facilitano la comprensione.

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