Friuli Occidentale
Prime donne al voto, nasce l’archivio storico a San Vito al Tagliamento
Domenica 3 giugno alle 10 all’Antico Teatro Arrigoni sarà presentato il lavoro conclusivo del progetto "Le donne e il Segreto dell’Urna", un archivio di testimonianze orali raccolte attraverso delle video-interviste di una trentina di donne sanvitesi, nate tra il 1914 e il 1925 e che nel 1946 andarono per la prima volta a votare. Il progetto è promosso dall’Assessorato e dallaa Commissione Pari Opportunità del Comune di San Vito al Tagliamento.
Un mondo più giusto è possibile. A noi il compito di realizzarlo. La storia delle donne che per la prima volta hanno votato nel nostro paese ce lo dimostra”. È questo il senso dell’evento che si svolgerà domenica 3 giugno alle 10 all’Antico Teatro Arrigoni. Sarà presentato, infatti, il lavoro conclusivo del progetto “Le donne e il Segreto dell’Urna”, un archivio di testimonianze orali raccolte attraverso delle video-interviste di una trentina di donne sanvitesi, nate tra il 1914 e il 1925 e che nel 1946 andarono per la prima volta a votare. Il progetto è promosso dall’Assessorato e dalla Commissione Pari Opportunità del Comune di San Vito al Tagliamento. La realizzazione è stata affidata alla documentarista e regista sanvitese Marta Pasqualini.“Abbiamo scelto di valorizzare il ruolo della donna – spiega la vicesindaco Federica Fogolin – ovvero il contributo che le donne stesse danno quotidianamente alla costruzione della società. Si tratta, infatti, del racconto del loro vissuto che è andato a comporre la storia della nostra vita quotidiana”. Il progetto è stato sostenuto da Fondazione Friuli, Ambiente Servizi, la Camera Territoriale del Lavoro, Centrale Adriatica, Coop Alleanza 3.0, Associazione Polaris Amici del Libro Parlato. “A loro – continua l’assessore – va il nostro ringraziamento per aver creduto in questo importante progetto di conservazione della memoria affinchè questa possa continuare a essere presente e agire nelle nostre vite attuali”. Il lavoro di documentazione è durato 2 anni e l’archivio che ne è risultato potrà essere usufruito come strumento didattico e di ricerca per le scuole e l’università. “Può essere replicato – spiega ancora Federica Fogolin – come modello negli altri territori così da raccogliere le testimonianze di vita in maniera diffusa e dettagliata sul territorio. La tecnica della videointervista permette, infatti, di vedere e capire in maniera complessiva l’esperienza vissuta dal testimone il quale riporta non solo contenuto, ma anche il coinvolgimento emotivo e percettivo che ne deriva”.