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Ludopatia: ecco il Piano regionale del Veneto
I patologici stimati sono 32.500
La Regione Veneto ha varato nell’agosto 2017 il primo Piano di prevenzione e contrasto al gioco patologico e di cura dei malati di azzardo. Per questo ha messo a disposizione un finanziamento di 5,3 milioni di euro per potenziare i Servizi per le Dipendenze (SerD) e sperimentare nuovi modelli innovativi di prevenzione e cura, nonché per rafforzare le reti locali e le esperienze di mutuo aiuto.
L’assessore regionale al Sociale, nella sua presentazione ai direttori dei servizi sociali e ai direttori dei Serd delle Ulss venete, si è così espresso: “Per la prima volta diamo una risposta istituzionale, organica e omogenea in tutto il territorio regionale, ad una piaga sociale che si profila sempre più come una vera e propria emergenza. Il fenomeno del gioco compulsivo è in continuo aumento negli ultimi vent’anni, in particolare tra i giovani, gli anziani e le donne. Tanto che da quest’anno la cura del gioco patologico rientra nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). Con questo piano la Regione investe sulla prevenzione, sul trattamento di cura, sul recupero e sulla riabilitazione, con un approccio multidisciplinare e integrato, coinvolgendo anche le reti territoriali ed il privato sociale”.
I consulenti della Regione stimano che in Veneto ci siano 32.500 persone che soffrono di ludopatia. Non esistono ancora dati certi, ma il numero è frutto di calcoli basati sugli indici epidemiologici emersi nelle ricerche più recenti. Di questi tra le 3.200 e i 3.700 persone sarebbero potenziali utenti dei SerD. I Servizi delle Ulss venete, però, ne hanno in carico solo circa la metà: nel 2016 erano 1.761 utenti, e 1.881 nell’anno successivo. Nello stesso periodo il Serd dell’Ulss del Veneto Orientale, nelle due sedi di Portogruaro e San Donà di Piave, contava in carico per il 2015 un totale di 89 persone, numero sostanzialmente confermato anche nel 2016.
Il Piano della Regione si propone di offrire a tutti i SerD le risorse economiche, la formazione del personale e nonché le strategie operative adeguate per aiutare quanti soffrono di ludopatia a chiedere una mano per uscire dalla trappola della dipendenza.
Antonio Martin