Reinserimento dei giovani accolti nelle comunità tutelari

L’obiettivo è fornire un accompagnamento concreto nel reinserimento nella gestione della quotidianità per ragazzi ospitati in comunità del Veneto orientale, prossimi maggiorenni. A regime dovrebbe beneficiare di quanto previsto almeno 15 ragazzi.

Parte nel Veneto Orientale l’innovativo progetto “Nuovi orizzonti” per giovani accolti in comunità tutelari che, al compimento del 18° anno, devono intraprendere un percorso di reinserimento sociale e di  autonomia, abitativa, economica, lavorativa.

Grazie a un finanziamento di 90 mila euro erogato a fine 2017 dalla Regione Veneto alla cooperativa  “Il Portico” Onlus, con la partecipazione di partner istituzionali come Ulss4, comuni di San Donà e Pramaggiore; realtà territoriali del sociale come CO.Ge.s Don Milani, Il Villaggio Globale, Il Bozzolo Verde, Cooperativa Primavera, lo staff di Sinodé per quanto riguarda il supporto metodologico, è stato possibile avviare la messa a disposizione di una soluzione abitativa e iniziative (con eventuale affiancamento e sostegno psico-educativo) volte a sostenere il percorso di reinserimento sociale di questi giovani, tra cui la sensibilizzazione nelle scuole, nel mondo del lavoro e in generale della comunità per essere accolti nel miglior modo possibile. L’obbiettivo è fornire un accompagnamento concreto nel reinserimento nella gestione della quotidianità per ragazzi ospitati in comunità del Veneto orientale, prossimi maggiorenni. A regime dovrebbe beneficiare di quanto previsto almeno 15 ragazzi.

<<Questo progetto- spiega il direttore generale dell’Ul44, Carlo Bramezza – è un punto di partenza importante per i giovani che vivono situazioni di disagio e che non possono contare per svariati motivi sulla rete familiare. Proprio per tali motivi vanno aiutati nel riprendere in mano la propria vita nella società, con indipendenza, fornendo loro le stesse opportunità dei coetanei che invece possono contare su un sostegno della famiglia>>.

“Nuovi Orizzonti” è novità che colma un vuoto e apre una sperimentazione di un modello volto a coinvolgere anche altri soggetti pubblici e privati. Si articolerà nell’arco temporale di 18 mesi e i risultati verranno rendicontati alla Regione Veneto che ha fortemente creduto in questa iniziativa.