Pordenone
Il Comune pensa a due nuove case di riposo
Sarà riqualificato il Centro anziani di Torre. Per i fondi necessarie altre alienazioni oltre a quella - confermata dal sindaco - di Casa Serena
Due nuove case di riposo, riqualificazione del Centro anziani di Torre, mantenimento della Casa Umberto I° e ristrutturazione di Casa Serena, per poi metterla in vendita una volta completate le nuove strutture. E’ questo il progetto del Comune, presentato giorni fa, dopo il rincorrersi di tante voci e indiscrezioni. “L’idea del Comune – sottolinea l’assessore alla Politiche sociali Eligio Grizzo – è costruire una nuova casa di riposo da 120 posti letto a carico dell’Asp per una somma di 12 milioni di euro (un terreno di 17.450 metri quadrati di proprietà comunale situato a Villanova, in via Grazia Deledda) i cui lavori partiranno l’anno prossimo e che dovrebbe essere pronta entro il 2021”. “A questa – aggiunge – si affiancherebbero la ristrutturazione del Centro anziani di Torre, per un milione di euro, a carico del Comune con fondi dell’Uti per 50 posti letto, una manutenzione di breve periodo del corpo centrale di Casa Serena, con una spesa di 1,5 milioni da parte dell’Asp con fondi Por Fesr per 271 posti letto e la realizzazione di una seconda casa di riposo (terreno da individuare, dovrebbe essere vicino all’ospedale civile), per altri 12 milioni e 120 posti”. Per realizzarla, l’amministrazione conta sulla possibile alienazione di Casa Serena (tempi previsti 3-4 anni) e di altri immobili per tre milioni di euro, ma confida soprattutto nella Regione. Alla fine, il totale dei posti letto salirebbe a 400, con l’aggiunta dei 110 già disponibili alla Umberto I. Casa Serena, quindi, non vivrà a lungo. Il sindaco, Alessandro Ciriani, fin dall’inizio del suo mandato, ha dichiarato che si tratta di “una struttura vecchia, su una strada trafficata, senza giardino e senza parcheggi. Una ristrutturazione importante della casa non ha, pertanto, senso”. L’amministrazione preferisce puntare su un intervento minimale, che garantisca la sopravvivenza in attesa delle due nuove case. E quanto ai timori, avanzati da più parti, di una possibile privatizzazione del servizio, il primo cittadino precisa che “il lavoro che stiamo svolgendo è finalizzato proprio a evitare la privatizzazione. Abbiamo lo strumento del Piano regolatore: il privato non entrerà a Pordenone fino a che il pubblico non avrà sistemato le sue strutture. A quel punto, anche l’impresa privata potrà insediare le sue case di riposo di lusso. Lo spazio c’è ed è la domanda, soprattutto quella da qui ai prossimi vent’anni, a legittimarlo”.Maurizio Pertegato