Portogruaro
Francescon, terapia della bambola contro le demenze
L’educatrice Flena: «In alternativa all’uso dei farmaci, va applicata dopo un’attenta valutazione»
I volontari dell’associazione “Amici della Residenza per anziani Francescon” di Portogruaro hanno sostenuto il progetto di Doll Therapy cioè la terapia della Bambola per la cura delle demenze. Con il ricavato dell’oggettistica, realizzata dai soci assieme agli anziani e presentata alla cittadinanza nello stand della Fiera di Sant’Andrea, a novembre, l’associazione ha donato ai reparti della Residenza 5 bambole studiate per questa terapia. Si tratta di un contributo economico importante in sé, ma che ha anche valore simbolico: Il volontariato vuole essere riconosciuto come una ricchezza insostituibile per la Francescon, istituzione tanto cara ai cittadini di Portogruaro fin dalla sua fondazione, oltre un secolo fa.
«La terapia della Bambola costituisce un’alternativa all’uso dei farmaci per controllare e contenere la demenza delle persone anziane» ci dice l’educatrice Marianna Flena, che la applica regolarmente. La cura della bambola attiva nelle persone anziane con demenze le capacità emozionali ancora presenti, riducendo o sostituendo il ricorso ai farmaci sedativi che rischiano di provocare apatia o disorientamento. «La terapia – prosegue – va applicata dopo un’attenta valutazione clinica e psicologica del soggetto e della sua storia personale, e va condivisa con i famigliari. Le bambole sono state studiate nel loro aspetto per richiamare l’attività di cura verso i bambini, che è stata svolta effettivamente nella vita pregressa. Attraverso la cura della bambola riemergono le emozioni positive e rasserenanti collegate alle carezze delle cure materne. Questa terapia viene usata soprattutto con le donne, ma può funzionare anche con qualche uomo». L’intervento dell’associazione ha favorito l’utilizzo di una terapia innovativa particolarmente efficace.
LE CARICHE «I volontari dell’associazione Amici della Residenza Francescon sono persone che dedicano una parte del proprio tempo ad attività di socializzazione ed animazione a favore degli anziani ospiti oppure alla realizzazione di progetti per raccolta fondi – ci dice il presidente Luigi Sonzin -. Nell’ottobre 2017 l’associazione è stata riattivata con la formalizzazione dello statuto davanti ad un notaio. L’associazione ha sottoscritto inoltre con l’Amministrazione dell’Ente una specifica convenzione».
Sonzin ricopre la presidenza, mentre Graziano Minetto ha l’incarico della segreteria. Sonzin e Minetto ricordano che la costituzione del primo nucleo del sodalizio era stata ispirata ancora alcuni anni fa da mons. Domenico Sigalotti, animatore spirituale della stessa Residenza. Questo gruppo ha svolto allora importanti attività donando alla Residenza dotazioni significative. «Attualmente – dice Minetto – i volontari associati sono una cinquantina. Aspiriamo ad allargare il gruppo con l’adesione di nuovi soci».
Diversi di loro sono giunti all’impegno attraverso la cura dei propri familiari ospiti della Residenza stessa ed hanno così compreso i bisogni di compagnia anche degli altri ospiti. Dopo la scomparsa dei propri cari, ora, continuano a dedicare le proprie energie agli altri.