Commento al Vangelo

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E' l'episodio di Zaccheo: alla critica acida della folla risponde bene Gesù con un’affermazione (Lc 19,10) già trovata con altre parole  in Lc 5,32 (“Io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori perché si convertano”). 

"Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; 32 ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato"".

"Nessun servitore può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza"

 “Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra?”: parole forti, ma anche ben argomentate. Gesù, infatti, non è venuto a portare sulla terra quella pace che livella tutti gli uomini su un piano minimale di valori condivisi. Lo “shalom” che Gesù risorto offre ai suoi discepoli è la realizzazione dell’uomo secondo il pensiero di Dio. Chi accetta questo, sceglie di andare oltre Adamo e di ricomporre il dialogo con Dio.