E' l'episodio di Zaccheo: alla critica acida della folla risponde bene Gesù con un’affermazione (Lc 19,10) già trovata con altre parole in Lc 5,32 (“Io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori perché si convertano”).
La diversa preghiera del fariseo e del pubblicano
Saper rendere gloria a Dio: questo ci chiedono le letture di domenica.
"Siamo servi che non danno niente al padrone che egli non abbia già"
Adoreranno il Padre in Spirito e Verità
In quel tempo, Gesù 1 diceva anche ai discepoli: "Un uomo ricco aveva un amministratore….
"Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; 32 ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato"".
"Nessun servitore può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza"
Le primissime testimonianze di una festa celebrata il 15 agosto e chiamata “giorno di Maria, Madre di Dio, al 3° miglio da Betlemme” si hanno nel Lezionario di Gerusalemme
“Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra?”: parole forti, ma anche ben argomentate. Gesù, infatti, non è venuto a portare sulla terra quella pace che livella tutti gli uomini su un piano minimale di valori condivisi. Lo “shalom” che Gesù risorto offre ai suoi discepoli è la realizzazione dell’uomo secondo il pensiero di Dio. Chi accetta questo, sceglie di andare oltre Adamo e di ricomporre il dialogo con Dio.