La Parola del Papa

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"Continuo a seguire con preoccupazione, e anche con dolore, la situazione in Medio Oriente. Rinnovo l’appello a non cedere alla logica della rivendicazione e della guerra; prevalgano invece le vie del dialogo e della diplomazia, che può fare tanto. Prego ogni giorno per la pace in Palestina e in Israele e spero che quei due popoli possano presto smettere di soffrire. E non dimentichiamo la martoriata Ucraina, la martoriata Ucraina che soffre tanto per la guerra".

“Siete chiamati ad essere protagonisti e non spettatori del futuro”. È l’invito del Papa ai 6.000 ragazzi che oggi, venerdì 19 aprile, hanno affollato l’Aula Paolo VI, in rappresentanza di 137 “Scuole per la pace”, provenienti da 94 città di 18 diverse regioni italiani. “Grazie per questo cammino ricco di idee, di iniziative, di percorsi formativi e di attività, che intendono promuovere una nuova visione del mondo”

Seguo nella preghiera e con preoccupazione, anche dolore, le notizie giunte nelle ultime ore sull’aggravamento della situazione in Israele a causa dell’intervento da parte dell’Iran. Faccio un accorato appello affinché si fermi ogni azione che possa alimentare una spirale di violenza col rischio di trascinare il Medio oriente in un conflitto bellico ancora più grande. Nessuno deve minacciare l’esistenza altrui. Tutte le nazioni si schierino invece da parte della pace, e aiutino gli israeliani e i palestinesi a vivere in due Stati, fianco a fianco, in sicurezza. È un loro profondo e lecito desiderio, ed è un loro diritto! Due Stati vicini.

Non venga meno la nostra preghiera per la pace, una pace giusta e duratura, in particolare per la martoriata Ucraina e per la Palestina e Israele. Lo Spirito del Signore risorto illumini e sostenga quanti lavorano per diminuire la tensione e favorire gesti che rendano possibili i negoziati. Che il Signore dia ai dirigenti la capacità di fermarsi un po’ per trattare, per negoziare.

Papa Francesco ha concluso l'udienza di oggi, mercoledì 3 aprile, dedicata alla virtù della giustizia, rinnovando la richiesta del cessate il fuoco immediato nella Striscia di Gaza ed esprimendo "profondo rammarico" per i volontari uccisi. "Si eviti ogni irresponsabile tentativo di allargamento del conflitto". Alla fine, la storia di un soldato morto nella guerra in Ucraina a 23 anni, con un Vangelo e un Rosario come testamento

Solo lui ci apre le porte della vita, quelle porte che continuamente chiudiamo con le guerre che dilagano nel mondo. Oggi volgiamo anzitutto lo sguardo verso la Città Santa di Gerusalemme, testimone del mistero della passione, morte e risurrezione di Gesù e a tutte le comunità cristiane della Terra Santa.