La Parola del Papa

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Ancora una volta rivolgo con preoccupazione il mio pensiero al conflitto in Palestina e Israele, che rischia di allargarsi ad altre città palestinesi. Faccio appello affinché non si fermino i negoziati e si cessi subito il fuoco, si rilascino gli ostaggi, si soccorra la popolazione a Gaza, dove si stanno anche diffondendo tante malattie, inclusa la poliomielite. Sia pace in Terra Santa, sia pace in Gerusalemme! La Città Santa sia luogo d’incontro dove i cristiani, gli ebrei e i musulmani si sentano rispettati e accolti, e nessuno metta in discussione lo Status Quo nei rispettivi Luoghi Santi.

E' il viaggio più lungo per Francesco: 11 giorni in giro per l'Asia, toccherà la quota di 65 Paesi visitati. Nel 45° viaggio apostolico sono in programma 16 discorsi, 4 in Indonesia, 5 in Papua Nuova Guinea, 4 a Timor Lest e 3 in Singapore, che verranno pronunciati tutti in italiano, tranne quelli a Timor Est che saranno in spagnolo.

L'appello pe rla la fine della guerra in Ucraina ma anche in Palestina, in Israele, in Myanmar e in ogni altra regione: "I popoli chiedono pace! Preghiamo perché il Signore ci dia, a tutti, la pace"

Continuiamo a pregare perché strade di pace si possano aprire in Medio Oriente – Palestina, Israele –, come pure nella martoriata Ucraina, in Myanmar e in ogni zona di guerra, con l’impegno del dialogo e del negoziato e astenendosi da azioni e reazioni violente.

Cari fratelli e sorelle! a Maria Regina della pace, che contempliamo oggi nella gloria del Paradiso, vorrei affidare ancora una volta le ansie e i dolori delle popolazioni che in tante parti del mondo soffrono a causa di tensioni sociali e guerre. Penso in particolare alla martoriata Ucraina, al Medio Oriente, Palestina, Israele, al Sudan e al Myanmar. Ottenga la nostra Madre celeste per tutti consolazione e un futuro di serenità e di concordia!

Il ricordo della atomica a Hiroshima, il ricordo dei paesi in guerra e le vittime. "Rinnoviamo la nostra intensa preghiera per la pace, specialmente per la martoriata Ucraina, il Medio Oriente, Palestina, Israele, il Sudan e il Myanmar".

Il titolo del Messaggio della 58ª Giornata mondiale della pace, che sarà celebrata il 1° gennaio 2025, “manifesta una naturale consonanza con il senso biblico ed ecclesiale dell’anno giubilare e si ispira in particolare alle lettere encicliche Laudato Si’ e Fratelli tutti, soprattutto attorno ai concetti di speranza e di perdono, cuore del Giubileo: una chiamata alla conversione volta non a condannare, ma a riconciliare e rappacificare”, spiega la nota del Dicastero.

"L’antica Icona mariana è la gemma di questa basilica. In essa la grazia acquista pienamente la sua forma cristiana nell’immagine della Vergine Madre col Bambino. Qui la grazia appare nella sua concretezza, spogliata di ogni rivestimento mitologico, magico, spiritualistico, sempre in agguato nel campo della religione. Nell’Icona c’è solo l’essenziale: la Donna e il Figlio", ha sottolineato il Pontefice, nell'omelia della celebrazione dei Secondi Vespri nella solennità della dedicazione della basilica di Santa Maria Maggiore il 5 agosto (foto Vatican.va)

Seguo con grandissima preoccupazione quanto sta accadendo in Medio Oriente, e auspico che il conflitto, già terribilmente sanguinoso e violento, non si estenda ancora di più. Prego per tutte le vittime, in particolare per i bambini innocenti, ed esprimo vicinanza alla comunità drusa in Terra Santa e alle popolazioni in Palestina, Israele, e Libano.