Terenzio Cozzi, l'economista originario di Sesto
Martedì nella sala S1 del Consorzio Universitario di Pordenone, il Comitato Amici di Abele Casetta organizza la lectio magistralis del professor Stefano Comino (UniUd) dedicata all'economista originario di Sesto al Reghena, autore di molti manuali, attivo anche all'Irse di Pordenone, morto a gennaio del 2022
Originario di Sesto al Reghena (nacque a Portogruaro il 28 aprile del 1939) e morto a Torino il 24 gennaio del 2022, Terenzio Cozzi è stato economista e autore di importanti manuali sia generali sia settoriali sullo sviluppo economico. La sua lezione e il suo contributo verranno ripercorsi da Stefano Comino dell’Università di Udine che martedì 14 febbraio alle 12 nell’aula S1 del Consorzio Universitario di Pordenone terrà una lectio magistralis dal titolo Sviluppo economico. Il processo di distruzione creatrice. La conferenza è organizzata come giornata di ricordo del professor Cozzi, organizzata dal Comitato Amici di Abele Casetta di Pordenone e avrà tra i saluti iniziali, quello di Luciano Bortolus presidente del Comitato, di Marcello Del Zotto sindaco di Sesto al Reghena (paese di Terenzio Cozzi) e di Paolo Candotti presidente del Consorzio Universitario di Pordenone. Cozzi frequentò dal 1952 al 1956 i primi quattro anni del Liceo Classico al Collegio Marconi di Portogruaro. Nel 1956, dopo la morte prematura del padre, la sua famiglia (la madre e le due sorelle più giovani) si trasferì a Spilimbergo e il giovane Cozzi frequentò l'ultimo anno di Liceo allo Stellini di Udine, dove ottenne la maturità classica nel 1957 Terenzio Cozzi frequentò la facoltà di Economia e Commercio all'Università Cattolica di Milano, nel cui collegio universitario, fu, per merito, studente. Ai corsi di economia politica tenuti da Siro Lombardini, suo maestro, fu compagno ed amico di molti altri che sarebbero diventati professori all'Università di Bologna e alla Cattolica. Dopo Siro Lombardini, suo maestro alla Cattolica dapprima e poi a Torino, i suoi maestri furono, all'Università di Cambridge, dove prese il PHD, Richard Goodwin e Luigi Pasinetti. Divenne professore ordinario all'Università di Torino, giovanissimo, trentenne, per i suoi importanti contributi alla teoria della dinamica economica.
La sua attività scientifica fu continua sui temi dello sviluppo, di macroeconomia, di teoria del valore e della distribuzione, sui così detti teoremi di Modigliani e Pasinetti sul ciclo economico. Fu interprete di quella scuola degli economisti (Italo-Cambridgiani) che fecero capo a Piero Sraffa e a Luigi Pasinetti, ma in primis al maestro J.M. Keynes e a Johan Robinson. Profondo conoscitore della teoria keynesiana, dove pure diede dei contributi originali, molto si interessò del pensiero economico dei classici e dei grandi economisti italiani, in particolare di Luigi Einaudi. Con queste grandi personalità egli ebbe, in modo diretto o per contiguità intellettuali e scientifiche, affinità elettive ma mai esclusive.
Componente del Comitato Scientifico della Fondazione Luigi Einaudi di Torino dal 1973, e per molti anni suo presidente; fu anche consigliere di amministrazione dell'Università di Torino dal 1971 al 1974 e membro del Comitato Scientifico di Economia Politica, rivista della società scientifica Il Mulino dal 1983 e del Comitato editoriale del Mulino, dal 1989 al 1993, anno in cui entrò a far parte del consiglio di amministrazione. Membro del Comitato n.10 (economia) del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR) dal 1988 al 1994, dal 1995 al 1999 membro del consiglio direttivo della Società italiana degli economisti, ne fu presidente dal 2007 al 2010. È stato socio della Accademia Nazionale dei Lincei dal 1994 e dell'Accademia delle Scienze di Torino dal 1974. Partecipò a Pordenone all'Istituto Regionale di Studi Europei del Friuli Venezia Giulia della Casa dello Studente Zanussi, il 31 gennaio 1986 al corso "A scuola di Economia" con un contributo.
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