Il centro diurno Via Canaletto a Tattilmente
La visita alla mostra “Tattilmente” in Biblioteca civica a Pordenone, diventa un’esperienza sensoriale ma anche una recensione da parte di alcuni utenti del centro diurno gestito dalla coop Itaca
La persona con disabilità complessa frequenta il centro diurno non come luogo in cui stare ma come punto da cui partire, per trovare nella comunità spazi ed esperienze che migliorino la sua qualità di vita. Così, nei giorni scorsi, i beneficiari del Centro diurno di Via Canaletto hanno visitato la mostra “Tattilmente”, opere tattili da esplorare con i sensi realizzate da Marcella Basso, organizzata dal Comune di Pordenone in collaborazione con il locale Comitato Unicef nella Sala esposizioni della Biblioteca civica.
Il Centro diurno di Via Canaletto, servizio dell’Azienda sanitaria Friuli Occidentale gestito dalla Cooperativa sociale Itaca, accoglie persone con disabilità che quotidianamente si impegnano in attività consolidate o nuove, in base a quelle che sono le loro preferenze ed inclinazioni, cercando spazi di cittadinanza e fruizione di servizi disponibili.
Come spesso accade a tutti, quando scegliamo di andare a vedere qualcosa che ci è stato consigliato, la notizia della mostra è arrivata in Via Canaletto grazie al passaparola dell’associazione familiari. “Tattilmente” è una mostra che “presenta dei libri tattili da esplorare con le mani, con la nostra pelle, oltre i confini del nostro corpo – si legge nella presentazione -: libri che rappresentano strumenti potentissimi, in grado di metterci in relazione con noi stessi, con lo spazio della pagina e con l'altro. Sono libri inclusivi, che educano alla coesistenza della diversità, che mostrano la bellezza di linguaggi diversi e toccano (nel vero senso della parola) la nostra sensibilità”.
“L’esposizione promuove l’uso del corpo e del tatto come mezzi per esplorare – spiega Michele Benvenuto, coordinatore del Centro diurno Via Canaletto -, canali comunicativi molto importanti per le esperienze delle persone accolte nel nostro servizio, che in generale non hanno accesso alla lettura e, spesso, hanno difficoltà a comprendere messaggi solo verbali, privi di adeguati sostegni visivi, e si esprimono attraverso il linguaggio non verbale”.
Quattro persone di Via Canaletto, spostandosi con i mezzi di trasporto della città, che spesso utilizzano per fruire di opportunità inclusive e di esperienze all’interno del contesto comunitario, hanno esplorato la mostra in coppia con un operatore di Itaca che, nella veste di guida, “come potrebbe essere un amico che ci accompagna a un’esposizione di cui non sappiamo nulla”, le ha condotte per mano a conoscere le opere.
Hanno così sperimentato in prima persona l’esperienza di accesso ad un luogo inclusivo, che con-tatto li ha avvicinati a qualcosa di desiderato, lasciando a ciascuno il tempo e lo spazio per assaporare sensazioni e riconoscere le proprie emozioni, lasciando in loro la traccia concreta di un’esperienza significativa, che li ha di seguito stimolati a rendersi protagonisti diretti, chi con le parole, chi con i gesti, di una narrazione rivolta ai compagni del Centro.
E così si è scoperto che P. e M. toccando pannelli di varia consistenza, ruvidi, morbidi, in rilievo hanno pensato a persone precise, a luoghi come la loro casa, a strumenti di lavoro, a strade e viaggi. N. e T., invece, esplorando i pannelli e sfogliando le pagine dei libri, sono entrati in relazione tra loro, diventando due lettori alla scoperta l’uno dell’altro, di qualcosa di raccontato o percepito attraverso percorsi con le mani che allontanano, avvicinano e, a volte, permettono di toccarsi.
“Se ne avrete l’occasione visitate ‘Tattilmente’ – fanno sapere da Via Canaletto -, l’incontro dell’altro è un percorso che avvicina alla bellezza che ognuno di noi ha in sé”.
https://lagazzetta.itaca.coop/2023/03/15/il-viaggio-tattile-di-via-canaletto/
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