Domenica 24 novembre: Giornata del Seminario diocesano
"Il posto del discepolo è sempre un passo indietro a Gesù per seguire il suo cammino, smettendo di pensare solo a se stessi e per dire dei ’si’ a un orizzonte più grande, entrando nella logica del dono di sé per amore."
"Il posto del discepolo è sempre un passo indietro a Gesù per seguire il suo cammino, smettendo di pensare solo a se stessi e per dire dei ’si’ a un orizzonte più grande, entrando nella logica del dono di sé per amore." Queste parole del nostro vescovo Giuseppe nell’omelia di Ordinazione Diaconale di Marco e Riccardo, avvenuta il 15 settembre scorso, hanno stimolato la nostra riflessione e il tema scelto per la Giornata del Seminario. Commentando il brano della professione di fede di Pietro a Cesarea e del successivo rimprovero di Gesù "Va’ dietro a me, Satana! Perchè tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini" (Mc 8,33), S.E. Mons. Pellegrini metteva in evidenza come il Signore sia sempre un passo davanti a noi, ci precede e ci chiede di camminare sulla strada che lui sta già percorrendo.
Si tratta di un grande principio di discernimento in cui il "Vieni! Seguimi!" è accompagnato dalla domanda umile e piena di disponibilità "Cosa vuoi da me, Signore? Dove mi stai conducendo?".
Questo passaggio fondamentale scandisce i 7 anni del cammino della formazione nelle sue varie tappe, dalla scoperta della vocazione (propedeutico), alla sequela (biennio), e poi con il rito di ammissione tra i candidati al cammino di conformazione a Cristo (triennio) fino all’anno ministeriale di diaconato.
È Gesù che ha scelto i suoi discepoli a seguirlo e ha chiamato i Dodici a stare con lui e poi per mandarli (Mc 3,14); ugualmente, anche oggi chiama giovani e anche uomini maturi per aderire al suo progetto di una vita donata totalmente nell’amore a Dio e al prossimo, a servizio della Chiesa in ogni parte del mondo.
E veramente questa universalità - che traduce cattolicità - della Chiesa si sta realizzando in Seminario e crea nuovi intrecci di relazione e comunione.
La comunità del Seminario si è arricchita anche quest’anno di nuovi ingressi dalla nostra diocesi e da altre Chiese, costituendosi di fatto come seminario internazionale per le provenienze da Nigeria, Mozambico, Pakistan, Singapore e Croazia. Già da diversi anni la conoscenza reciproca, l’integrazione e l’apporto di stili e tradizioni cristiane diverse rendono la comunità più ricca dal punto di vista umano, culturale e spirituale e in un certo senso più vicina la contesto multietnico che incontriamo quotidianamente.
In tal modo l’apertura missionaria diventa reciproca. Da una parte si esprime da parte nostra uno spirito missionario di aiuto alle giovani Chiese ricche di fede e di vocazioni in territori "di missione", nelle quali i seminaristi di oggi torneranno come pastori di domani; dall’altra la crescente scristianizzazione delle nostre terre richiede uno stimolo di proposta coraggiosa e di confronto per nuove strategie di evangelizzazione, che possiamo ricevere da chi le sta vivendo. Conoscere, condividere, capire, sentire, pregare… in modo così universale, non fa altro che aprire i preti del futuro a sentirsi parte di una Chiesa in Concordia-Pordenone che vive la comunione con tutte le Chiese, è parte della Chiesa "Cattolica".
Chiediamo al Signore che continui chiamare persone a seguirlo nella via del presbiterato e a guidarci tutti con il suo amore di buon Pastore: Lui ci precede sempre e ci indica la via da percorrere. Siamo sempre un passo indietro a Lui e chiamati come Pietro a rimetterci alla sua sequela, per avvicinarci a pensare come Lui.
Don Marino Rossi, Rettore
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