Dedica: domenica 6 inaugurata mostra e lunedì 7 marzo La perfezine del tiro con Giuseppe Mazzotta
Attesa per la lettura del noto "Fazio" di Montalbano ovvero Giuseppe Mazzotta de La perfezione del tiro, uno dei romanzi più potenti di Mathias Enard
Si declina in teatro domani, lunedì 7 marzo, il festival Dedica, che alle 20.45, nel Convento San Francesco, porterà in scena la prima delle letture teatrali (biglietti in vendita a Pordenone nella sala Capitol di via Mazzini 60. Online su dedicafestival.ticka.it e sul posto, un’ora prima dell’inizio) per il festival, “La perfezione del tiro”, dall’omonimo libro di Mathias Énard, uno dei romanzi più potenti dello scrittore, che racconta la psiche contorta e crudele di un cecchino in una delle tante guerre mediorientali. Sarà curata e interpretata da Peppino Mazzotta, attore che si divide brillantemente fra cinema, teatro e televisione, entrato nel cuore di tutti grazie al ruolo dell’ispettore Fazio nella fiction più amata dagli italiani, “Il commissario Montalbano”.Il segreto del cecchino al centro del romanzo sta nella concentrazione, nella pazienza, nella calma, nel controllo della respirazione. Basta un solo tiro andato a segno per dargli la gioia di un lavoro ben fatto. Solo allora scende dal tetto del palazzo dove si è nascosto per uccidere e ritorna a casa dalla madre, che la guerra civile ha condotto alla follia. Poi però arriva Myrna, un’adolescente che lui ha assunto per badare alla madre malata. La sua sessualità nascente turba il protagonista. La loro convivenza, in cui si limitano a un paradossale amore platonico, va avanti tra i ritorni del guerriero dalle sue cacce all’uomo (e anche a donne e bambini), le passeggiate in cui si tengono per mano arrossendo a ogni turbamento, la paura che va poi crescendo nella ragazza man mano che intuisce l’oscura indole del giovane...Oggi, intanto, è stata inaugurata la mostra “Tutto sarà dimenticato”,con le illustrazioni dell’artista francese Pierre Marquès per il libro “Tout sera oublié “di Mathias Énard, curata dal critico e storico dell’arte Angelo Bertani (aperta fino al 3 aprile ), esposizione che è un itinerario della coscienza in alcuni gironi di inferni contemporanei, tavole per un monumento/monito impossibile se il presente continuerà a voler essere privo di consapevolezza, come sembra dirci il tragico momento che l’Ucraina sta vivendo. E in serata è stato lo stesso Ènard a calarsi nei panni di “attore”, sempre nel Convento San Francesco, per “Ultimo discorso alla Società proustiana di Barcellona”, il reading di poesia accompagnato dalla musica dal vivo di Gianluca Franchi e Matteo Bianchini, introdotto da Lorenzo Alunni: un viaggio nei versi di Ènard che rappresentano una porta d’ingresso privilegiata sia al cantiere della sua scrittura sia alle esperienze e alle emozioni sui cui poggia la sua letteratura
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