Aviano, all’Hospice Via di Natale è mancato il sostegno vitale delle lucciolate
Le manifestazioni non si sono svolte a causa dell’emergenza sanitaria
E' stato necessario adottare il massimo delle precauzioni per impedire al virus di entrare nell’Hospice di Aviano. La Casa si regge su equilibri delicati che riguardano la tutela del personale e di tutti gli ospiti del piano dedicato alla fase terminale come pure del settore accoglienza nel quale soggiornano pazienti in cura presso il Cro e alcuni loro familiari.
“E’ stata una fatica immane - ci spiega la direttrice Carmen Gallini - controllare accuratamente ogni giorno le persone in entrata, e non solo i dipendenti. Al piano ospitalità è intenso il movimento, anche di visitatori, per cui è stato necessario imporre norme e divieti molto decisi. Fra l’altro, alcuni degli ospiti provenienti dal Sud sono qui da gennaio data la mancanza di voli verso i loro paesi. Tuttavia, essendo stati bloccati anche gli arrivi, non si sono verificati significativi disagi per carenza di posti.
E’ stato purtroppo necessario, secondo le norme del momento, evitare una carezza o un abbraccio in tanta sofferenza ed escludere le visite dei familiari anche per gli ammalati terminali. Una decisione molto dolorosa anche per noi responsabili della Casa, ma certamente necessaria. Da parte nostra abbiamo cercato di supplire con la più intensa vicinanza e partecipazione all’assenza delle persone care. Abbiamo concordato con i familiari la possibilità di dare l’ultimo saluto ai loro cari avvertendoli in prossimità dell’evento estremo. Ed è stato tristissimo vedere partire le bare senza alcun accompagnamento ”.
Carmen è rimasta costantemente presente per dare serenità agli operatori. Ad un certo punto sono venute a mancare le mascherine (ferme in dogana a Varese). E’ stato encomiabile l’intervento di Liù che con la comunità cinese (in Hospice era ricoverata una loro mamma) ne ha donate seicento.
L’Hospice di San Vito accoglieva pazienti Covid, per cui sono confluiti ad Aviano anche i terminali di quel territorio.
Intanto con la pandemia erano state bloccate tutte le lucciolate e le manifestazioni organizzate per raccogliere fondi per la Via di Natale.
Negli ultimi tre mesi non si erano registrate entrate, per cui andava crescendo la preoccupazione per la situazione economica.
Qualcuno ha pensato di dare vita a lucciolate virtuali consentendo di acquistare i cartellini di partecipazione presso i supermercati. Altri hanno richiamato l’attenzione sull’iniziativa collocando i lumini lungo le vie, sui muretti dei giardini, partecipando ciascuno da casa propria, come è avvenuto ad Aviano. Alcuni sportivi hanno ideato la lucciolata in quarantena donando un euro per ogni km di tapis roulant. Tutto è partito con l’appello lanciato da Carmen su Facebook. Il movimento di solidarietà è stato emozionante. La gente ha percepito la gravità della situazione ed ha risposto con generosità commovente.
Carmen ringrazia di cuore anche a nome della Via di Natale. Comunica che da alcuni giorni sono consentite le visite agli ammalati per due ore nel pomeriggio, quando sono presenti anche i medici.
“Siamo stati preservati dal virus - conclude - certo per tante nostre attenzioni, ma sulla nostra Casa ha vegliato uno speciale sguardo dall’Alto”.
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