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Vescovo Pellegrini: ostensione santi martiri concordiesi

"Martiri di Concordia voi siete stati capaci di dire il vostro sì al Signore e penso che vi sarà costato sacrificare e rinunciare alla vostra vita, ma lo avevo fatto solo per essere ancora più strettamente uniti all'amore che Gesù ci ha donato. Aiutateci a essere anche noi testimoni dell'amore di Gesù per professare fino in fondo la nostra fede. Aiutateci anche a vivere il disegno del Padre in questo tempo di pandemia per ritornare non come prima, ma meglio di prima"

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Vescovo Pellegrini: ostensione santi martiri concordiesi

«Martiri di Concordia, aiutateci a ritornare non come prima del coronavirus, ma meglio di prima»

 

 

 

Nel testo che documenta il martirio dei fondatori della Chiesa di Concordia, nel 304 d.c., si legge: «La tomba di Donato, Secondiano e Romolo e dei loro compagni divenne il centro della vita della nostra Chiesa: su di essa sorse la Cattedrale. La fede della diocesi di Concordia – Pordenone trova un solido fondamento nella loro coraggiosa testimonianza. Dalle loro ossa nel corso dei secoli usciva un’acqua purissima, che i sacerdoti raccoglievano e distribuivano ai fedeli per gli ammalati: sono innumerevoli le guarigioni ottenute grazie ai Santi Martiri, e la loro intercessione può ottenere ancora oggi le grazie di cui abbiamo bisogno».

 

Nella riflessione il Vescovo ha offerto i seguenti pensieri:

 

«Sono stato molto contento quando poco tempo fa avevo mi hanno invitato e chiesto di partecipare a questo evento particolare di preghiera qui nella “Santuario diocesano della testimonianza”. Come abbiamo sentito all'inizio del parroco Mons. Natale Padovese siamo qui davanti ai Santi Martiri concordiesi proprio per esprimere tutta la nostra fede soprattutto per chiedere ai Martiri il dono della testimonianza. Gesù risorto ci chiede di essere testimoni sino estremi confini della terra. Questo Gesù dice e oggi siamo qui per chiederlo attraverso l'intercessione e la preghiera e la testimonianza dei Santi Martiri concordiesi. È stato bello all'inizio di questo momento di preghiera ascoltare ancora la storia dei loro martirio. Per noi tutti diventa stimolo occasione non solo per ritornare e ripensare alla loro testimonianza. Sono qui carissimi a nome in comunione con tutta la Chiesa Diocesana di Concordia-Pordenone proprio per supplicare e a pregare i martiri nostri in questo tempo di pandemia e chiedere la forza e il coraggio di annunciare e di testimoniare anche oggi quello che ci ricordava San Paolo: “Sono persuaso che né morte, né vita, né Angeli “ e qui aggiungo nemmeno il coronavirus potrà mai separarci dall'amore di Cristo Gesù. Per San Paolo è una certezza perché lui lo aveva sperimentato nella sua vita. Per noi forse oggi un po' meno perché in questi anni ci siamo anche noi accomodati sull'ordine di una vita che ci prospettava fino a poco tempo fa che tutto è facile, tutto è possibile che vinto e sconfitto è tutto, che siamo onnipotenti e che non c'è più bisogno di Dio: è finita questa epoca. Dio è stato estromesso dalle nostre comunità e delle nostre famiglie e dalle nostre istituzioni. Sono passati due mesi per farci sprofondare nell'angoscia. Supplico e prego i Santi Martiri concordiesi perché anche in questi tempi ci donino il coraggio e la forza per non contare solo su noi stessi e sulle nostre capacità, ma su quel dono che ci ha fatto l'amore di Cristo. In questa giornata della divina misericordia con quell'immagine che del cuore squarciato di Cristo escono due raggi luminosi acqua e sangue si ricordava San Giovanni segno dell'amore di Dio e del dono dello Spirito Santo. I martiri sono stati capaci di non vendere la loro coscienza né di rinnegare Dio il Signore Gesù nella loro vita. Questa mattina ho ricordato nell'omelia i martiri di Abitene in Tunisia uccisi perché non potevano vivere senza l’incontro con il Signore Gesù. Noi siamo chiamati soprattutto oggi in questa situazione, particolarmente attenti e rispettando tutte le varie indicazioni che ci vengono date dal governo per non diffondere il coronavirus; ma abbiamo ancora spazi dove possiamo amare le persone e dimostrare il nostro amore per il prossimo, a chi è nella sofferenza, nel dolore e che non può uscire di casa. Preghiamo perché possiamo ritrovarci nelle nostre chiese per celebrare l'Eucaristia e accogliente dentro di noi la presenza viva di Gesù Risorto che trasforma tutta la nostra vita.

Si, andrà tutto bene: è vero. Ma andrà tutto bene solamente se saremo capaci di maturare uno stile nuovo di vita di vivere veramente in modo migliore la nostra vita, di essere più attenti agli altri di diffondere con l'amore di Cristo nelle persone che incontriamo e di portare quella Carità di Cristo che si fa poi vicinanza solidarietà verso chi soffre e verso che nel bisogno. Se saremo capaci di costruire un mondo nuovo. Allora si, potrà andare tutto bene, perché prima di noi sarà il nostro cuore che è cambiato, che si è convertito e che ha raccolto insegnamento e lo stile di vita di Gesù, uno stile più semplice, più discreto, più attento relazioni, capace di accogliere gli altri come persone, come creature volute e amate da Dio.

Martiri di Concordia voi siete stati capaci di dire il vostro sì al Signore e penso che vi sarà costato sacrificare e rinunciare alla vostra vita, ma lo avevo fatto solo per essere ancora più strettamente uniti all'amore che Gesù ci ha donato. Aiutateci a essere anche noi testimoni dell'amore di Gesù per professare fino in fondo la nostra fede. Aiutateci anche a vivere il disegno del Padre in questo tempo di pandemia per ritornare non come prima, ma meglio di prima».

 

 

Momento culminante della celebrazione è stata la preghiera di invocazione che il Vescovo Pellegrini ha rivolto ai Ss. Martiri di Concordia Donato, Romolo, Secondiano e di altri 72 compagni:

 

«Fratelli carissimi, in questo momento di emergenza sanitaria eleviamo al Padre misericordioso la nostra preghiera, affidandoci alla potente intercessione dei nostri santi patroni:

O Santi Martiri Concordiesi, che nutriste nei vostri cuori una forte fede in Dio, otteneteci da Lui la grazia di essere sempre più radicati in questa fede, perché illuminati dallo spirito di Cristo, possiamo essere fedeli testimoni del suo Vangelo.

O Santi Martiri Concordiesi, voi che foste intrepidi confessori della fede in Cristo Gesù, senza calcolare le promesse e le minacce degli uomini, otteneteci dal Signore la grazia di vincere ogni paura perché non abbiamo mai ad arrossire di essere cristiani e di confermare con la testimonianza della carità fraterna la nostra fede sempre e in ogni ambiente di vita.

O Santi Martiri Concordiesi, che eroicamente avete sostenuto il martirio, intercedete per noi da Cristo Salvatore la grazia della vera fortezza, perché possiamo superare lo smarrimento e la tristezza di questo momento e donate coraggio e carità a quanti si prendono cura degli ammalati e dei sofferenti.

O Santi Martiri Concordiesi, voi che soffriste i tormenti della passione, siate il sostegno ed il conforto di ogni umana sofferenza. Fate in modo che ogni persona, segnata dalla croce del Coronavirus e della malattia, possa trovare in voi il coraggio della testimonianza di un dolore accettato per amore.

O Santi Martiri Concordiesi, che dopo aver versato il vostro sangue per Cristo Signore, avete donato l’acqua miracolosa trasudata dalle vostre ossa, rinnovate se Dio vuole questo segno di amore per quanti, nostri fratelli invocano da voi salute del corpo e serenità dello spirito».

 

 

I fedeli, rimanendo nelle proprie abitazioni nel pieno rispetto delle norme anti Covid-19, hanno potuto seguire la celebrazione in diretta nel canale YouTube della Cattedrale di Concordia.

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