S.E. Livio Corazza a Concordia il 12 e 13 febbraio
Sabato 12 e domenica 13 febbraio, visita l’unità pastorale Concordiese. Il programma: il 12 alle 18 presiede l’eucaristia nella chiesa di San Giuseppe operaio, con l’incoronazione della statua della Madonna, col bimbo Gesù. Domenica 13 febbraio, alle 9.30, celebra l’eucaristia nella chiesa di San Pio X, a Teson e alle 11.45, presiede la liturgia nella cattedrale di Concordia.
Mons. Livio Corazza, vescovo di Forlì - Bertinoro sarà a Concordia in prossimità della memoria dei Martiri Concordiesi compatroni della diocesi. Come ad anticipare la memoria dei Santi Martiri Concordiesi, patroni secondari della diocesi di Concordia Pordenone, mons. Livio Corazza, sabato 12 e domenica 13 febbraio, visita l’unità pastorale Concordiese, come informa il parroco mons. Natale Padovese, nel foglio parrocchiale. Egli è nativo da Pordenone (1953), ordinato prete il 21 giugno 1981, già parroco di Concordia, Sindacale e Teson, dieci anni or sono, dal 2011 al 2018. Svolgeva pure un servizio diocesano, nella pastorale sociale e del lavoro; direttore Caritas, anche a livello "Triveneto" e poi nel "Servizio Europeo". Probabilmente, poiché era un pastore "con l’odore delle pecore", fu eletto vescovo della diocesi di Forlì - Bertinoro, il 17 marzo 2018, da Papa Francesco, dopo essere stato consacrato, nella cattedrale stessa.
Sabato 12 febbraio, alle ore 18.00, presiede l’eucaristia nella chiesa di San Giuseppe operaio, con l’incoronazione della statua della Madonna, col bimbo Gesù. A Maria, l’11 febbraio, vengono affidati anche gli ammalati e gli operatori che li assistono, nella memoria della "Madonna di Lourdes".
Domenica 13 febbraio, alle 9.30, celebra l’eucaristia nella chiesa di San Pio X, a Teson.
Alle 11.45, presiede la liturgia nella cattedrale di Concordia. Quasi ogni anno i concordiesi, salvo problemi connessi alla pandemia, hanno la gioia di assistere ad una "visita" di mons. Livio.
Dal 2017, la "cappella" che accoglieva le reliquie, è stata insignita del titolo di "tempio diocesano", annesso alla cattedrale, con le reliquie dei "martiri Concordiesi": Donato, Romolo e compagni, la memoria dei quali, in diocesi, si celebra giovedì 17 febbraio.
Essi sono definiti "patroni secondari" (non perché di "serie B") in quanto il "patrono principale" della cattedrale e della diocesi, è santo Stefano.
Stando alla tradizione, si ritiene che l’uccisione del sacerdote Donato, il fratello Solone, cristiani di Vicenza, giunti nella cittadina, per battezzare un gruppo di ’catecumeni’, sia avvenuta in una località, nei pressi del fiume Lemene, ove attualmente esiste un sacello votivo, con tanto di altare, costruito il secolo scorso e dedicato per l’appunto a loro. È situato lungo la via, che un tempo si chiamava Urlon e ora Santi Martiri.
Le ossa dei martiri, attualmente, sono conservate in un’urna, situata a sinistra, guardando l’altare principale. Qui fu attinta dell’acqua, conservata in un’ampolla, reputata "salutare" e benefica, come ebbe modo di attestare anche mons. Antonio Vitale Bommarco, già vescovo di Gorizia. Da giovane si ammalò gravemente di tubercolosi e guarì, dopo aver assunto l’acqua trasudata dalle ossa di questi martiri, procurata da una zia, che abitava a Concordia.
Nel passato, in prossimità della loro memoria, si sono tenute anche le cresime di numerosi adolescenti e giovani, additando loro l’esempio eroico, fino al martirio, che può essere condiviso dalle persone di buona volontà, nell’affrontare gli impegni quotidiani.
Leo Collin
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