Nane Zavagno dona una sua opera al Centro Pasolini
Il celebre artista friulano, ha donato un proprio disegno su carta a china realizzato nel 1985 in cui ha ritratto Pier Paolo Pasolini
Un’opera di Nane Zavagno, una delle personalità più importanti dell’arte regionale che al tempo stesso si è distinto anche in campo nazionale e internazionale nel corso dei suoi settant’anni di attività artistica, è stata donata al Centro studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa. Si tratta di un disegno su carta realizzato con la tecnica della china e intitolato “Pier Paolo Pasolini”, espressione rarissima di ritratto che l’artista elaborò nel 1985, consegnato dal figlio di Nane, Antonio, alla presidente del Centro studi Flavia Leonarduzzi. “Un dono prezioso e generoso – ha affermato quest’ultima - che sottolinea anche la stima di un artista così importante nei confronti della nostra istituzione, e va ad arricchire sia in termini qualitativi che quantitativi il patrimonio del Centro studi, votato alla conservazione e alla divulgazione non soltanto di opere legate a letteratura e poesia, ma anche all’arte pittorica”.
Antonio Zavagno ha sottolineato che “chi conosce la produzione di Nane Zavagno sa che il figurativo è stato un modo espressivo usato solo nel corso dei primi anni della sua lunghissima carriera e pochissimi sono i pezzi prodotti”. Con il disegno “Pier Paolo Pasolini”, opera dunque particolarmente rara, realizzata diversi anni dopo la morte del grande intellettuale italiano, “Nane – ha aggiunto il figlio - ha evidentemente voluto rendere omaggio a una delle menti più lucide del ‘900, che ebbe la fortuna di conoscere molti anni prima in occasione di una visita nella casa di Giuseppe Zigaina. Fu sicuramente un momento particolare che nei suoi racconti lascia trasparire tutto il fascino che quella persona speciale sapeva evidentemente emanare. Nane e la famiglia - ha concluso - hanno quindi ritenuto opportuno che tale opera trovasse una degna collocazione e hanno donato il disegno al Centro Studi Pasolini di Casarsa, in memoria e in onore a quella grande figura poliedrica”.
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