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La giornata del ringraziamento nelle parrocchie: grazie corale per i frutti della terra e per il dono dell’acqua
Con una crescente sensibilizzazione per la cura dell’ambiente
Un gran numero di comunità, da Bibione a Piancavallo, da San Michele al Tagliamento alla val Tramontina, domenica 8 novembre, o in prossimità a questa data, celebra il “ringraziamento”, non solo come rito, ma come atteggiamento da suggerire alle nuove generazioni.
Gli altri anni la proposta risaltava anche dal punto di vista scenico, ponendo ai piedi dell’altare dei cesti di frutta, accompagnati da composizioni di verdure e di fiori, sottolineando i “doni della terra e del lavoro dell’uomo”. L’evocazione veniva arricchita con elementi simbolici e narrativi, che alludessero ad altre attività e coinvolgessero le varie fasce d’età e le categorie sociali.
Accanto alle celebrazioni era poi prevista la festa, nella gioia di condividere alcuni di questi prodotti.
L’ACQUA È VITA Quest’anno, attraverso il “Messaggio per la giornata del ringraziamento 2020”, la “Commissione episcopale per i Problemi sociali e il Lavoro, la Giustizia e la Pace”, già il 31 maggio scorso aveva posto in risalto il tema dell’acqua, come risorsa per l’economia, da apprezzare come dono del Signore, del quale rendere grazie. Con l’invito a gestire lo stesso dono, con saggezza, lungimiranza, competenza e spirito solidale, in quanto è un bene collettivo. “In Amazzonia è la regina”, aveva scritto Papa Francesco sull’acqua, nell’esortazione post sinodale “Querida Amazonia”, sottolineando come ogni forma di vita derivi da essa.
Anche il Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, dalla Città del Vaticano, nel settembre scorso, aveva elaborato un messaggio – e al contempo un sussidio -, intitolato: “Aqua fons vitae – Orientamenti sull’acqua – simbolo del grido dei poveri e del grido della Terra”. La proposta del documento è rivolta a riconoscere il valore dell’acqua – nella dimensione sociale, economica e per favorire una cultura di pace. Invita a superare la grande sfida dell’uso consapevole di questo bene, come risorsa, ma anche nei suoi riflessi di tipo “ambientale”, impegnandosi a non alterare gli equilibri connessi alla natura, già gravemente alterati. Insomma, si tratta di promuovere un nuovo “umanesimo”, che veda il rispetto dell’ambiente, acqua compresa. Messaggio rivolto non solo al mondo dei cattolici e dei credenti di varie confessioni, ma a tutte le persone di buona volontà.
COLDIRETTI Anche la Coldiretti presente nel territorio di Pordenone (leggi gli altri articoli ndr.), vede impegnati in prima persona il presidente dell’associazione, Matteo Zolin e il direttore Antonio Bertolla, a sottolineare i valori del “grazie riconoscente”, del rispetto per la natura, il buon uso delle risorse e lo spirito di solidarietà, nella gestione del mondo agricolo – bestiame compreso. Non perdendo mai di vista la ricerca del “bene comune”.
L’appuntamento provinciale, come informa Antonio Buso, giornalista esperto anche nella degustazione dell’olio, quest’anno viene promosso a Zoppola, domenica 15 novembre.
LA GRANDE SFIDA Nel contempo non potremo ignorare il fatto che siamo chiamati a “leggere e decifrare” il tempo presente, segnato dalla pandemia: situazione che ci interpella personalmente e comunitariamente. Oltre a farci toccare con mano il nostro senso del limite e della finitudine, ci invita ad un esame di coscienza, nell’interrogarci su come ci siamo rapportati con l’ambiente e con la natura in genere.
A noi il compito di promuovere uno spirito di fiducia nella vita – accettando la stessa minaccia di morte! -. Una fiducia che, per il credente, è dono del Signore. Per tutte le persone di buona volontà, è frutto di uno “stile di vita”, fatto di trasparenza e di solidarietà, coltivando relazioni vitali, e affinandole attraverso un continuo spirito di cambiamento e di conversione: nei confronti di noi stessi, delle persone e dell’ambiente. L’urgenza, è quella di promuovere “scelte e processi adeguati”, per la tutela del bene comune, senza isolarci in noi stessi.