Veneto Orientale, ristoranti delle località balneari in ginocchio
Su un centinaio perdite per 1,6/1,8 milioni di euro
La storia spesso purtroppo si ripete. Ed in negativo. Anche quest’anno è salato il conto che dovrà pagare i danni relativi all’indotto del vino e dell’ortofrutta causa emergenza sanitaria. La pandemia ha colpito duramente i ristoranti delle località balneari durante le festività pasquali.
Su un campione di un centinaio di ristoranti (compresi agriturismi) si calcolano perdite per 1,6/1,8 milioni di euro relativi ai prodotti della terra. Di questa cifra, ben 900 mila euro riguardano il settore vino, di cui 600mila solo il Prosecco. E’ vero che i locali hanno potuto lavorare per asporto, ma l’ennesima restrizione ha imposto una riflessione sulle ricadute negative che nel 2021 avranno le aziende vitivinicole e le imprese che producono ortaggi e frutta. L’analisi e le cifre riguardano i comuni di Meduna di Livenza, Prata di Pordenone, Portogruaro, Pravisdomini, Cinto Caomaggiore, Annone Veneto.
Nei giorni scorsi il coordinatore nazionale del G20 Spiagge e presidente dei Sindaci della Costa veneta Pasqualino Codognotto aveva inviato una lettera ai presidenti della Repubblica Mattarella e del Consiglio Draghi nella quale veniva richiesto oltre alla riapertura del turismo balneare, il sostegno a tutti gli operatori turistici della montagna. Codognotto scrive: «Stiamo lavorando su tutti i fronti affinché la stagione possa ripartire. È fondamentale tutelare le nostre imprese e i lavoratori messi a durissima prova. Noi siamo pronti a fare la nostra parte».
Il "Re" delle spiagge, ossia il Prosecco, in un anno ha subito un contraccolpo pesante. Un rischio per le grandi e piccole cantine di esuberi?
Per Valerio Nadal presidente Condifesa Veneto e di Agrifondo Veneto-FVG oltre 20mila imprese associate alle bollicine "tengono": «Il Canale Horeca è bloccato. Per fortuna il Prosecco ha il suo brand e il suo mercato ed è sempre un prodotto che tira, un vino che riscontra il successo nel palato. Negli anni i Consorzi hanno saputo creare un importante spazio commerciale e ciò grazie anche alla scelta del consumatore. Nonostante le difficoltà, il settore sta tenendo».
Molto meno positivo l’orizzonte per il settore dell’ortofrutta. In questi mesi sono finiti al macero intere produzioni. «L’ortofrutta ha subito un altro brutto colpo con la gelata dei giorni scorsi. La chiusura dei locali è stata pesante e si è limitati a servizi "delivery". Inoltre molto prodotto è stato buttato via, la gente compra di meno e i prodotti restano invenduti. Speriamo si sblocchi qualcosa in questo senso».
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