Non autosufficienza, 31 milioni per il Veneto Orientale
Anziani e disabili: l’ULSS 4 ha approvato il piano
L’Azienda ULSS 4 ha approvato il piano per la non autosufficienza impegnando per l’anno corrente risorse che superano i 31 milioni di euro, assegnate e incrementate in questo territorio dalla Giunta regionale attraverso il “Fondo per la non autosufficienza”, basi pensare che nel 2018 l’incremento è stato di circa 3 milioni di euro.
<<Se le risorse per la non autosufficienza sono cresciute in questa Azienda sanitaria - evidenzia il direttore generale Carlo Bramezza - è grazie all’attenzione che la Regione Veneto ha posto al tema della fragilità e più in generale alla non autosufficienza. I bisogni a cui rispondere sono veramente molti ma fortunatamente ora abbiamo le adeguate risorse da poter mettere in campo>>.
<<Più nel dettaglio - osserva ancora Bramezza – l’attenzione nei confronti della fragilità e della non autosufficienza da parte dell’Assessore regionale Manuela Lanzarin non è mai venuto mai meno, così come non è mai venuto meno il lavoro svolto sul fronte delle risorse economiche dall’Assessore regionale al Bilancio, Gianluca Forcolin, il sostegno profuso dai consiglieri regionali di riferimento per il nostro territorio e non per ultimo quello dei Sindaci>>.
Queste risorse avranno ricadute importanti sulle famiglie relativamente al supporto da dare ai bisogni dei propri cari, e sugli ospedali dell’Ulss4 che con le strutture residenziali del territorio (volte ad accogliere anziani non autosufficienti) hanno già da tempo avviato percorsi di integrazione e di collaborazione.
Le linee di intervento, già condivise nella Conferenza dei Sindaci del Veneto Orientale, sono illustrate dal direttore dei servizi socio sanitari dell’Ulss4, Mauro Filippi: “Il fondo va a sostegno in particolare per le rette che le famiglie sostengono per il ricovero in casa di riposo, delle famiglie che si prendono cura di anziani e disabili a domicilio, alle persone con disabilità che vengono accolte nei centri diurni, nelle strutture residenziali per i casi di particolare gravità, o inserite in specifiche progettualità finalizzate ad aumentare e/o mantenere le abilità presenti. La programmazione permetterà anche di continuare a sostenere percorsi innovativi nell’ambito della non autosufficienza, in particolare volti al mantenimento e al recupero delle abilità personali, migliorando la qualità della vita di queste persone”. Si ricorda che attualmente sono 1200 i posti letto accreditati nelle strutture residenziali.
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