Covid-19,ricoveri in aumento al Covid-Hospital
Secondo focolaio in una Casa d Riposo del Veneto Orientale
<<Il numero dei contagi resta elevato, però allo stato attuale ci preoccupa il numero dei ricoveri ospedalieri che sta aumentando senza segni di flessione. Con questo trend, se la popolazione non presterà maggiore attenzione alle misure anticovid, l'ospedale di Jesolo arriverà alla saturazione e dovremo iniziare a ricoverare pazienti anche negli ospedali di San Donà di Piave e di Portogruaro con la conseguenza che dovremo chiudere dei reparti per dedicarli alle malattie infettive ed interrompere le attività collegate>>. Il direttore generale dell'Ulss 4, Carlo Bramezza, lancia un monito alla popolazione dopo aver esposto gli ultimi dati sui ricoveri per contagio da covid-19. Nel mese di novembre il numero complessivo (Covid-hospital, Casa di Cura Rizzola e Casa di Riposo Stella Marina) è passato dai 25 ricoveri del 1 novembre, ai 45 del 15 novembre, ai 124 di oggi, con un aumento costante. Dei 124 ricoveri odierni 15 sono in terapia intensiva, 2 in semi-intensiva e 62 nel reparto malattie infettive al Covid-hospital di Jesolo; altri 30 pazienti sono ricoverati nella Casa di Cura Rizzola e 15 al centro servizi residenziali Stella Marina. <<Sono numeri che fanno riflettere sulla scarsa percezione generale del pericolo e delle conseguenze di questa malattia - ha continuato il DG dell'Ulss 4 – continuo a vedere assembramenti nei bar, nelle osterie, nei centri commerciali, lancio un appello alla responsabilità di tutti nell’evitare i luoghi affollati e nel muoversi meno possibile per evitare il contagio, sia per se stessi e sia per la propria famiglia. Invito anche i sindaci e le forze dell'ordine ad aumentare i controlli contro gli assembramenti che con l'avvicinarsi delle festività potrebbero accentuarsi e portare nuovi contagi>>.
I CONTAGI Il responsabile del servizio Igiene e Sanità Pubblica, dottor Lorenzo Bulegato, ha tracciato l'andamento dei positivi al virus nelle ultime tre settimane: 889 dal 9 al 15 novembre, 791 dal 16 al 22 novembre e 729 dal 23 al 29 novembre. Negli ultimi tre giorni il numero è stato altalenante con 126 nuovi positivi registrati domenica, 70 lunedì e 134 oggi. <<Siamo preoccupati per il periodo natalizio- ha ribadito Bulegato – perché le persone girano e poi si chiudono in casa festeggiando con i familiari, se qualcuno è positivo contagia l'intera famiglia>>. Il direttore sanitario dell’Ulss4, Maria Grazia Carraro, ha confrontato la tendenza dei contagi tra la prima fase della pandemia e quella attuale: <<Se ad inizio anno si registravano la crescita rapida dei positivi e una la diminuzione altrettanto repentina, ora sempre nell'arco temporale di due mesi osserviamo una modesta crescita dei contagi e l'assenza di una decrescita. In questa fase della pandemia ci sono moltissime persone asintomatiche, pensano di essere in salute e non rispettando le misure di prevenzione contribuiscono a far circolare il virus>>. Ad oggi i casi positivi nell’Ulss4 sono complessivamente 1276 così distribuiti: Annone Veneto 31; Caorle 76; Cavallino Treporti 63; Ceggia 53; Cinto Caomaggiore 11; Concordia Sagittaria 46; Eraclea 97; Fossalta di Piave 31; Fossalta di Portogruaro 30; Gruaro 20; Jesolo 120; Meolo 29; Musile di Piave 40; Noventa di Piave 60; Portogruaro 135; Pramaggiore 19; San Donà di Piave 227; San Michele al Tagliamento 75; San Stino di Livenza 73; Teglio Veneto 13; Torre di Mosto 27. La percentuale dei tamponi positivi sul totale eseguito è attualmente circa il 9%.
CASE DI RIPOSO <<Dobbiamo evidenziare purtroppo un nuovo focolaio dopo quello avvenuto nella casa di riposo di Caorle, in questo caso si tratta del Monumento ai Caduti che ha sede a San Donà di Piave>> ha annunciato il direttore dei servizi socio sanitari dell'Ulss 4, Mauro Filippi. Nella casa di riposo di San Donà di Piave sono 25 gli ospiti e 8 gli operatori risultati positivi al tampone questa mattina, oltre a questi ci sono inoltre 37 ospiti e 9 operatori positivi nella casa di riposo Don Moschetta a Caorle. <<Sono contagi arrivati dall’esterno delle strutture – ha precisato Filippi – ossia dal personale che vi lavora, perché gli ospiti non escono e i familiari sono super controllati ai varchi di accesso alle strutture. Su questo fronte abbiamo intensificato i tamponi, vengono fatti ogni 4 giorni al personale che invitiamo ad avere la massima attenzione nella vita sociale evitando gli spostamenti e le frequentazioni di luoghi a rischio contagio>>.
Non sei abilitato all'invio del commento.
Effettua il Login per poter inviare un commento