Jonathan Milan, è lui il ciclista del 2021
Campione olimpico, europeo e ora anche mondiale: una stagione davvero super
Campione olimpico, campione europeo, campione mondiale. Il 2021 è la stagione di Jonathan Milan senza alcun dubbio. L’inseguitore di Buja, della Bahrain e della nazionale italiana a soli 21 anni ha collezionato il filotto più bello.
Jonathan, l’avevi almeno sognata una stagione così?
Non ci avrei scommesso un centesimo! In realtà questa stagione è stata programmata passo dopo passo, con la squadra e con la nazionale, con l’obiettivo principale di riuscire ad andare a Tokyo. Già la convocazione alle Olimpiadi avrebbe voluto dire tanto. Siamo riusciti a ottenere risultati così importanti grazie al coordinamento, al gruppo, alla capacità di gestire l’ansia e di respingere la tensione.
Dopo l’oro olimpico con il quartetto, è arrivato quello europeo nell’inseguimento individuale.
Dopo Tokyo avevo dato più spazio alla squadra e all’attività su strada, così ai campionati europei su pista mi sono presentato con pochi allenamenti. Sapevo di poter contare su un anno di esperienza in più rispetto al 2020, quando il secondo posto mi aveva demoralizzato. Invece è andata bene, anzi, ho pure ritoccato il mio record personale nell’individuale.
E visto che l’appetito vien mangiando, dopo il bis iridato con il quartetto, hai sfiorato il titolo mondiale pure nell’individuale.
Sono contentissimo della mia performance, dal momento che sapevo di andare contro a dei giganti della specialità. Visti i tempi di qualificazione, non speravo nemmeno di centrare la finale per l’oro. Avrei dovuto superare almeno uno fra Ganna e Lambie, non so se rendo: o il campione mondiale in carica o il recordman del mondo. Sono, però, deluso per quel secondo di distacco, ma sono considerazioni che mi faranno crescere.
Sei la rivelazione assoluta del 2021: ne sei consapevole?
Ho realizzato qualcosa di inimmaginabile fino all’anno scorso. In fondo sono esploso al Cycling Team Friuli appena nel 2020: se qualcuno mi avesse detto che sarei andato alle Olimpiadi, non l’avrei preso sul serio. Piano piano ho visto che su pista, fra prove e allenamenti, potevo farcela così ho tentato di giocarmi le mie opportunità. Ora mi sento come travolto dalla piena di un fiume!
Quali margini pensi di possedere su strada?
Essendo molto giovane, penso di essere ancora malleabile. Punto a diventare un corridore da classiche come la Parigi-Roubaix che quest’anno ho potuto disputare. Tuttavia vado matto per le volate di gruppo come per le cronometro lunghe. Sono legato a contratto con la Bahrain Victorious fino al 2023: con la squadra la prossima stagione mi dedicherò di più all’attività su strada, sognando sempre di partecipare agli europei e ai mondiali su pista.
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