Atletica. Michele Fina sogna la maglia azzurra: "Non mi pongo limiti"
Il giavellottista ha iniziato alla grande la stagione con un lancio di 70,82 metri
Tra gli atleti pordenonesi che hanno iniziato col piede giusto la stagione invernale c’è sicuramente Michele Fina. Il giavellottista, classe 2002, fresco di passaggio al gruppo sportivo Esercito, al debutto ha lanciato l’attrezzo da 800 grammi a 70,82, sua seconda miglior misura in carriera. Così, dopo l’ottima prova a Pordenone, l’under 23 ex Friulintagli si misura domenica 5 febbraio a Conegliano. In Veneto si tiene il primo round del campionato invernale regionale lanci, tappa già tenutasi in Friuli con la gara in riva al Noncello. Tanti gli obiettivi che Fina, motivato dall’eccellente esordio, vuole centrare nel 2023. “Chissà che non riesca a conquistare la prima convocazione con la nazionale assoluta” – si augura.
Fina, non poteva esserci miglior partenza stagionale.
Sì, è stata la mia miglior gara di sempre al debutto. L’anno scorso sempre a Pordenone alla prima prova dell’anno avevo lanciato 65,80. Sono migliorato di cinque metri e questo non può che darmi fiducia. Nella parentesi invernale punto ai campionati italiani invernali, dove difenderò il titolo under 23 conquistato nel 2022. La prova si terrà a Rieti nel weekend del 25 e del 26 febbraio. Poi si penserà alla stagione estiva.
Cos’è cambiato durante questa preparazione invernale? Ha influito il passaggio all’Esercito e il fatto che, praticamente, è diventato professionista?
Ho effettivamente lavorato tanto, allenandomi di più rispetto al passato. Assieme al mio allenatore, Carlo Sonego (tuttora primatista italiano assoluto di giavellotto, ndr), mi sono dedicato a correggere ulteriormente la tecnica di rincorsa e lancio. Mi sono poi concentrato sulla parte fisica, sulla coordinazione e l’intelligenza motoria. Ho messo le basi per disputare una bella annata. I risultati già si sono visti nei test e continuano a vedersi. E tutto questo mi ha permesso di andare in pista tranquillo e consapevole dei miei mezzi.
Chi ben comincia è a metà dell’opera, si dice.
Sicuramente e se sono riuscito a partire così bene questo lo devo anche all’Esercito, che ha puntato su di me dandomi questa grandissima possibilità. Per il resto continuo a lavorare a Sacile col mio tecnico come facevo prima.
E anche questo è importante. La Coppa Europa di lanci di Leira (Portogallo) dell’11 e del 12 marzo è un obiettivo dopo i campionati italiani invernali?
Sì, certo, conto di esserci, e la convocazione dipenderà dal risultato dei tricolori. Nella parentesi estiva non mancheranno poi gli obiettivi, dai campionati nazionali assoluti a quelli under 23. Soprattutto però voglio essere al via dei campionati europei di categoria di luglio (dal 13 al 16, ndr) in Finlandia, a Espoo. Il minimo di 72,00 l’avrei già, l’ho stabilito l’anno scorso con 72,46, ma per regolamento devo rifarlo nell’anno corrente. Sono però fiducioso.
La maglia azzurra assoluta è un sogno?
Magari poterlo realizzare già quest’anno in qualche gara internazionale. Chissà. Da parte mia non mi pongo limiti.
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