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Pordenonelegge: piccolo dizionario (immaginario) della generazione alfa

SOGNARE: "Rendere possibile dentro di noi ciò che si crede impossibile"

DIARIO: "Arma letale usata da professori e insegnanti, per torturare gli studenti, rovinargli il fine settimana…"

Pordenonelegge: piccolo dizionario (immaginario) della generazione alfa

Venerdì 20 settembre alle ore 9.30 in piazza della Motta viene presentata la II edizione del Piccolo dizionario (immaginario) della generazione alfa, al quale hanno contribuito ragazzi e ragazze di tutta Italia aderendo a un progetto della Fondazione Pordenonelegge elaborato in sinergia con la Fondazione Treccani cultura. Risultato 187 voci: tenere a volte, spesso sorprendenti, altre disarmanti. Una lettura illuminante sul mondo dei giovanissimi al di là dei luoghi comuni.
Il Dizionario raccoglie i lemmi ri-scritti da studenti e studentesse delle Scuole secondarie di I grado (generazione Alpha di 11-14enni), che hanno alimentato con le loro definizioni alcune parole chiave per definire e raccontare il "loro" mondo, svelare gli stati d’animo, le abitudini, i timori e le speranze per gli anni e la vita in arrivo.
Dalla A di "accettarsi", alla Z di "zaino", passando per la B di "boomer", la F di "famiglia", la C di "cuore" definito "la parte principale, l’essenza delle cose", una parte del copro che "diventa quasi un nome proprio quando teniamo tantissimo ad una persona e per chiamarla usiamo proprio questa parola".
Le 187 voci sono state raccolte in circa 40 scuole di tutta Italia, dal Friuli Venezia Giulia al Veneto, passando per Lombardia, Lazio, Trentino Alto Adige, Piemonte, Liguria, Emilia Romagna, Abruzzo, Marche, Calabria, Campania e Sicilia.
Spulciando tra i lemmi troviamo la B di "Barbie" che non è solo la nota bambola ma anche "un modo divertente per avvicinarsi a fratelli e sorelle e per passare il tempo" o "una persona perfettina". Ma anche la B di Boomer: "Persone anziane o di mezza età non tanto informate sul mondo di oggi".
Ma c’è anche la C di "cringe" che è "la sensazione di disagio e di imbarazzo provocata ma anche ciò che provoca tale sensazione. Detto di fatti, comportamenti o frasi percepiti come ridicoli e imbarazzanti da chi osserva e ascolta… Noi usiamo cringe per indicare un modo di vestire, un oggetto usato in momenti inopportuni, una persona che fa battute che non fanno ridere. Un ragazzo molto cringe è una persona non bella né elegante; qualcosa che ci vergogniamo di avere al nostro fianco è un botto c. Cringe e i suoi derivati (cringiata, cringiare), col loro suono che ricordano il Grinch, richiamano cose brutte, vergognose, imbarazzanti, ridicole".
O ancora la S di "sturdy" col significato di violento, rigido, di cattivo umore, ribelle, "che si rifà a un ballo inventato dai rapper statunitensi … Sturdy è qualcosa di divertente, da fare da soli o in gruppo con amici".
Non è meno interessante vedere quali significati alternativi vengano dati a parole di uso comune. Eccone una carrellata:
ACCOGLIENZA: "Essere accolti è come quando vai dalla nonna. tra le sue braccia ti senti sicuro"
BIANCHETTO: "Per noi bianchetto è un oggetto molto importante: ci serve a cancellare gli errori o gli orrori grammaticali che scriviamo… Sarebbe bello usare il bianchetto anche per cancellare i nostri errori, quelli di cui sentiamo più il rimorso, come quando litighi con una persona"
DIARIO: "Arma letale usata da professori e insegnanti, per torturare gli studenti, rovinargli il fine settimana…"
ECLISSI: "Condizione tipica dell’età adolescenziale quando abbiamo la sensazione che tra noi e i nostri obiettivi si frappongono mille ostacoli e difficoltà, ma ci rincuora pensare che si tratta di una condizione transitoria"
FAMIGLIA: "Gruppo di persone che si vogliono bene, per affetto e non perché uniti da un legame di parentela; sono persone che si vedono spesso, che si sostengono sempre e a cui piace passare del tempo insieme"
FRATELLO: "Noi ragazzi, per valorizzare un rapporto speciale di affetto, chiamiamo fra (fratello) oppure bo (dall’inglese brother) i nostri amici
FRESCO: "Noi utilizziamo l’aggettivo fresco per descrivere un taglio di capelli, un modo di vestire, l’uso di determinati gioielli, che rendono una persona stilosa"
GENITORE: "Talvolta un genitore non è presente nella vita di un figlio per mancanza di soldi o di fragilità personali ed è costretto a lasciarlo ad altri. chi si prende cura di una creatura accudendola può essere considerato un genitore d’anima".
INIZIO: "Può spesso rappresentare l’inizio della fine; ne è un esempio quello che sta accadendo al nostro pianeta a causa dei cambiamenti climatici… Se però prendiamo consapevolezza dei nostri errori e di quello che si sta verificando, possiamo trovare questo inizio...".
INTELLIGENZA: "È un termine di solito associato a chi ha un alto IQ, ma che in ambito scolastico non gratifica perché prevalgono la capacità di capire le battute dei compagni e di adeguarsi al clima di classe".
LETTO: "Il letto è terapeutico, cura le ferite della giornata. Il letto non ti tradisce mai, assorbe le risate e le lacrime allo stesso modo. Il letto apre le porte della sfera onirica. Il letto non ti giudica. Il letto è come lo psicologo: non ti fa le domande, ma ti dà le risposte".
MALESSERE: "Una tendenza dei ragazzi della nostra età è considerare malessere un ragazzo possessivo, geloso e manipolatore che fa soffrire la propria ragazza, la quale continua ad amarlo lo stesso nonostante la relazione sia tossica".
MUSICA: "Lo spazio in cui ci rifugiamo quando ci sentiamo giù di morale, perché può aiutare nei momenti di sconforto, oppure il luogo che cerchiamo quando siamo felici. Ci perdiamo nelle note di una canzone provando sentimenti ed emozioni di volta in volta diverse: rilassamento, gioia, divertimento, energia. Può divenire un mezzo efficace quando si ha paura o non si riesce ad esprimersi adeguatamente, proprio come la scrittura o la lettura. Altre volte può dare la forza di andare avanti e far emergere il nostro mondo interiore".
OROLOGIO: "Noi ragazzi fissiamo l’orologi con la speranza che il tempo passi più velocemente".
PARANOIA: "Le persone sono paranoiche quando sanno di un problema imminente da cui non possono fuggire, come avere un’interrogazione senza aver studiato il giorno primate".
RABBIA: "Momento di sfogo nel quale quasi si impazzisce, si perde il controllo, si picchia, si urla, si lanciano oggetti, si dicono parolacce, si abbracciano peluche".
UNIONE: "Termine particolarmente importante perché nell’età dell’adolescenza è fondamentale unirsi e stare insieme ai propri coetanei per trascorrere, nel tempo libero così come a scuola, momenti di socialità; unirsi agli altri significa coltivare amicizie, stabilire intese, intessere relazioni, supportarsi reciprocamente".
VERIFICA: "Si pensa erroneamente che una verifica possa identificare lo studente, ma quest’ultimo è pieno di sorprese e, soprattutto, strategie originali per prendere la sufficienza senza studiare".
VIDEOGIOCO: "Senza videogiochi le giornate sarebbero noiose...".
VOTO: "Per noi ricevere un voto come ricevere un’etichetta".

All’incontro del 20 settembre oltre a Valentina Gasparet, la curatrice del festival che più si dedica al mondo dei giovani e della scuola, ci sarà Giuseppe Antonelli, professore ordinario di Storia della lingua italiana all’Università di Pavia e direttore del Multi - Museo multimediale dell’italiano.
Simonetta Venturin

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