Pordenone: sabato 27 al Verdi esclusiva regioale i “Tavola tavola, chiodo, chiodo…
per "Nuove scritture" Lino Musella su Edoardo De Filippo
Ritorna anche quest’anno al Teatro Verdi di Pordenone la sezione “Nuove Scritture”, un percorso che mette in dialogo e offre spazio ai giovani talenti e a Maestri indiscussi delle nostre scene. Sabato 27 novembre alle 20.30, atteso in esclusiva regionale quello che si è imposto come lo spettacolo teatrale dell’anno: la produzione Elledieffe e Stabile di Napoli “Tavola tavola, chiodo, chiodo…”, è un intenso e inedito ritratto di artista nato durante la pandemia dalle riflessioni dall’attore Lino Musella - autentico talento della scena, tra i più apprezzati della sua generazione, vincitore nel 2019 del Premio Ubu come migliore attore, noto anche per la sua partecipazione alla serie “Gomorra” - sul grande Eduardo De Filippo. «In questo tempo mi è capitato spesso - scrive Musella - di rifugiarmi nelle parole dei grandi: poeti, scrittori, filosofi, per cercare conforto, ispirazione o addirittura per trovare risposte al presente; è nato così in me il desiderio di riscoprire l’Eduardo capocomico e mano mano ne è venuto fuori un ritratto d’artista non solo legato alla bellezza delle sue opere, ma piuttosto alle sue battaglie donchisciottesche condotte instancabilmente tra vittorie e fallimenti». Tommaso De Filippo - impegnato nella cura dell’eredità culturale della famiglia - ha appoggiato Lino Musella nella sua ricerca nelle memorie di Eduardo volendo incoraggiare fortemente il dialogo tra generazioni in scena. L’attore dà così voce e corpo alle parole delle lettere indirizzate alle Istituzioni, il discorso al Senato, agli appunti, ai carteggi relativi all’impresa estenuante del Teatro San Ferdinando di Napoli. «Faccio parte di una generazione nata tra le macerie del grande Teatro e che può forse solo scegliere se soccombere tra le difficoltà o tentare di mettere in piedi, pezzo dopo pezzo, una possibilità per il futuro, come ermeticamente indicano quelle parole - incise su una lapide nel Teatro di Eduardo - che in realtà suggeriscono un’azione energica e continua. Questo grande artista – continua Musella –è costantemente impegnato a smuovere la politica e le Istituzioni e ne esce spesso perdente, in parte proprio come noi oggi, ma anche da lontano non smette mai di alzare, la sua flebile roboante voce». Tavola tavola, chiodo chiodo … sono le parole con cui termina la dedica che Eduardo riserva a Peppino Mercurio, il suo storico macchinista, e che fa incidere su una lapide tuttora posizionata sul palcoscenico del San Ferdinando. Un omaggio al suo sodale capomastro che tavola su tavola, appunto, aveva ricostruito quello stesso palcoscenico distrutto dai bombardamenti nel ‘43. Biglietti e informazioni sul sito teatroverdipordenone.it e in biglietteria (0434 247624).
Ritorna anche quest’anno al Teatro Verdi di Pordenone la sezione “Nuove Scritture”, un percorso che mette in dialogo e offre spazio ai giovani talenti e a Maestri indiscussi delle nostre scene. Sabato 27 novembre alle 20.30, atteso in esclusiva regionale quello che si è imposto come lo spettacolo teatrale dell’anno: la produzione Elledieffe e Stabile di Napoli “Tavola tavola, chiodo, chiodo…”, è un intenso e inedito ritratto di artista nato durante la pandemia dalle riflessioni dall’attore Lino Musella - autentico talento della scena, tra i più apprezzati della sua generazione, vincitore nel 2019 del Premio Ubu come migliore attore, noto anche per la sua partecipazione alla serie “Gomorra” - sul grande Eduardo De Filippo. «In questo tempo mi è capitato spesso - scrive Musella - di rifugiarmi nelle parole dei grandi: poeti, scrittori, filosofi, per cercare conforto, ispirazione o addirittura per trovare risposte al presente; è nato così in me il desiderio di riscoprire l’Eduardo capocomico e mano mano ne è venuto fuori un ritratto d’artista non solo legato alla bellezza delle sue opere, ma piuttosto alle sue battaglie donchisciottesche condotte instancabilmente tra vittorie e fallimenti». Tommaso De Filippo - impegnato nella cura dell’eredità culturale della famiglia - ha appoggiato Lino Musella nella sua ricerca nelle memorie di Eduardo volendo incoraggiare fortemente il dialogo tra generazioni in scena. L’attore dà così voce e corpo alle parole delle lettere indirizzate alle Istituzioni, il discorso al Senato, agli appunti, ai carteggi relativi all’impresa estenuante del Teatro San Ferdinando di Napoli. «Faccio parte di una generazione nata tra le macerie del grande Teatro e che può forse solo scegliere se soccombere tra le difficoltà o tentare di mettere in piedi, pezzo dopo pezzo, una possibilità per il futuro, come ermeticamente indicano quelle parole - incise su una lapide nel Teatro di Eduardo - che in realtà suggeriscono un’azione energica e continua. Questo grande artista – continua Musella –è costantemente impegnato a smuovere la politica e le Istituzioni e ne esce spesso perdente, in parte proprio come noi oggi, ma anche da lontano non smette mai di alzare, la sua flebile roboante voce». Tavola tavola, chiodo chiodo … sono le parole con cui termina la dedica che Eduardo riserva a Peppino Mercurio, il suo storico macchinista, e che fa incidere su una lapide tuttora posizionata sul palcoscenico del San Ferdinando. Un omaggio al suo sodale capomastro che tavola su tavola, appunto, aveva ricostruito quello stesso palcoscenico distrutto dai bombardamenti nel ‘43. Biglietti e informazioni sul sito teatroverdipordenone.it e in biglietteria (0434 247624).
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