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Pordenone: convegno sull’endometriosi

Sabato 25 marzo alle 10 a Palazzo Badini “La principessa con le cicatrici” testimonianze, racconti e arte per promuovere la conoscenza di una malattia ancora poco conosciuta e favorirne la prevenzione

Pordenone: convegno sull’endometriosi

Sabato 25 marzo Pordenone ospita un appuntamento della campagna di sensibilizzazione e prevenzione sulla malattia dell’endometriosi, in programma alle 10 a Palazzo Badini organizzato da Endometriosi Fvg Odv, Comune di Pordenone assessorato alle pari opportunità, Commissione pari opportunità del Comune di Pordenone. Il convegno si intitola La principessa con le cicatrici. Testimonianze, racconti e arte per promuovere la conoscenza di una malattia ancora poco conosciuta e favorirne la prevenzione, l’endometriosi.

L’evento nasce da un’idea dell’autrice Tifshit Shibabaw Heruy (Titti) e dell’artista Michela Sbuelz. Interverranno Guglielmina Cucci assessora alle Politiche sociali e Pari opportunità, Chiara Cristini presidente della Commissione Pari opportunità, Anna Biasioli medico della clinica ostetricia e ginecologia dell’Azienda sanitaria universitaria Friuli centrale, Silvia Moras che porterà la sua testimonianza, la scrittrice Ludovica Cantarutti, Sonia Manente e Dea Fachin (rispettivamente presidente e segretaria) dell’Associazione Endometriosi Fvg odv, con la moderazione di Leyla Rihawi.

La principessa con le cicatrici è l’evento dedicato all’endometriosi proposto dall’Assessorato alle Pari opportunità del Comune di Pordenone assieme alla Commissione Pari Opportunità, con la partecipazione di Associazione Endometriosi Fvg, sabato 25 marzo alle 10 in sala Ellero a Palazzo Badini, Pordenone.

Dopo i saluti portati dall’assessora Guglielmina Cucci e da Chiara Cristini, presidente della Commissione Pari Opportunità si entrerà nel vivo di un evento che si inserisce nella campagna di sensibilizzazione nei confronti di una malattia subdola, poco conosciuta e riconosciuta, sottovalutata, difficile da diagnosticare e invalidante, che colpisce in Italia oltre 3 milioni di donne, e vede soffrirne una donna su 10.

Sofferenze e vissuti che sono stati sublimati nei linguaggi artistici portati a contributo dell’evento dalla Tifshit Heruy, giovane donna colpita da endometriosi che in questo modo vuole rivolgersi alle altre donne per un momento di condivisione, stimolando diagnosi più tempestive in ottica di prevenzione e percorsi meno impattanti, assieme a Michela Sbuelz che presenterà le sue suggestive interpretazioni figurative: legni lacerati come chi ha conosciuto sofferenze e tribolazioni; oro come attenzione e cura, opportunità e cambiamento, in una nuova e più autentica dimensione; con un contributo speciale della poetessa Ludovica Cantarutti.

Durante la mattinata si susseguiranno diversi punti di vista. Quello medico, portato dalla dott.ssa Anna Biasioli, Dirigente Medico Clinica Ostetricia e Ginecologia – ASU FC, che porterà un aggiornamento rispetto ai risultati raggiunti da anni di ricerca sperimentale e clinica che hanno portato a maggiori acquisizioni dall’insorgere della malattia alle terapie, pur nella persistenza di campi molto dibattuti. A dare un contributo fattivo alla ricerca, con la raccolta di dati e l’elaborazione di ricerche conoscitive, nonché alla promulgazione della prima legge in Italia dedicata all’endometriosi emanata dalla Regione Friuli Venezie Giulia nel 2012 è stato portato dall’associazione Endometriosi Fvg. La presidente Sonia Manente – che dal 2005 a oggi ha lavorato anche a 4 proposte di legge nazionali - ricorderà 24 anni di attività e impegno dell’Associazione, sempre in prima linea, tra incontri informativi, interventi nelle scuole, supporto e stimolo alle istituzioni. Infine le testimonianze. Della stessa Heruy e di Silvia Moras, che racconteranno il calvario di interventi invasivi e demolitivi e le difficoltà di coniugare malattia e maternità, relazioni, lavoro. “L’endometriosi – sottolinea Moras, che in 14 anni ha subito 16 interventi, di cui 8 particolarmente importanti e ora ha una invalidità del 70% – porta con sé una invalidità invisibile e dolori interiori molto forti, ma che spesso non vengono creduti. Gli interventi sono demolitivi e invasivi, con conseguenze nella vita di coppia, nella vita sociale e nella vita lavorativa”. L’evento, a ingresso libero, è moderato dall’esperta di comunicazione Leyla Rihawi.

Fonte: Redazione Online
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