Pordenone
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Musica del “cambiamento”

Da venerdì 21 a domenica 23 giugno a Pordenone la sesta edizione di Piano City Pordenone, il festival dedicato al pianoforte con un’ottantina di concerti tutti a ingresso gratuito, venerdì il nuovo progetto dedicato a Cage di Roberto Doati e Ciro Longobardi, per chiudere domenica con Uri Caine

Musica del “cambiamento”

Pianoforti pronti per la sesta edizione di Piano City Pordenone: oltre ottanta concerti e cento pianisti per una full immersion di tre giorni nella musica classica, jazz, contemporanea e crossover, che invaderà la città.

Tanti i progetti speciali, sempre ad ingresso gratuito come tutti i concerti del Festival, che faranno scoprire al pubblico nuove sonorità, grandi classici rivisitati e novità discografiche di prossima uscita.

Il tema che fa da fil rouge alla sesta edizione è quello del cambiamento, possibile solo attraverso lo scambio, con tutto ciò che di virtuoso arriva in termini di innovazione, sperimentazione e accostamento di generi e composizioni originali.

L’appuntamento più atteso con la sperimentazione e con le contaminazioni è sicuramente quello di Piano con l’elettronica!: venerdì 21 giugno alle 17.45 al Convento di San Francesco, il pianoforte di Ciro Longobardie il live electronics di Roberto Doati si incontrano nella Musica dei mutamenti e rifrazioni elettroniche:  si tratta di un’anteprima mondiale in cui si susseguono i brani di Music of changes di John Cage con le composizioni dell’opera Teoria e pratica del cambiamento del M° Doati, con l’autorizzazione espressa della fondazione John Cage Trust. 

Nel pomeriggio di domenica alle 16.30, nel Convento San Francesco, torna un altro appuntamento tradizionale del Festival con Playful900 – Ritratto di Ferruccio Busoni a cura di Aldo Orvieto: sette giovani pianisti si alterneranno ai tasti in un repertorio di musica classica che omaggia il pianista e compositore considerato una delle maggiori personalità della musica contemporanea, artista visionario che ha saputo innovare e sfidare le convenzioni dell’espressione musicale, un vero simbolo del cambiamento artistico che continua a ispirare generazioni.

E se cambiamento significa esplorare, rischiare e creare, l’appuntamento con le improvvisazioni tipiche del grande jazz è sabato alle 19 nella Corte di Palazzo Loredan Porcia con Armando Battiston, decano dei jazzisti della regione, e poi la domenica (dalle 17 alle 19) con un pomeriggio dedicato proprio alle improvvisazioni jazz di Stefano Nardon, Alberto Marson con L’istinto del s(u)ono, Gianpaolo Rinaldi, Massimo Carrieri, Enrico Poletto, Mauro Costantini, Nicola Gabrielli e Daniele Labelli.

Si intitola proprio “Change” il concerto che chiuderà il Festival e che vedrà sul palco (domenica 23 giugno alle 21 in piazza XX Settembre) Uri Caine, musicista ai vertici del jazz contemporaneo da oltre 30 anni, capace di rileggere le sonorità del passato con il presente, mescolando i generi e creando uno stile unico, eclettico e sempre dirompente. Il concerto è tratto dall’album The Passion of Octavius Catto, opera dedicata a Octavius Catto, attivista che si è battuto per il cambiamento e per i diritti civili degli afroamericani, assassinato a Philadelphia nel 1871. 

Il Festival è organizzato dal Comitato Piano City Pordenone ETS con la collaborazione del Comune di Pordenone, il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia, della Fondazione Friuli e di numerosi partner istituzionali e privati.

Pordenone torna a risuonare della musica dei pianoforti con gli oltre 80 concerti in tre giorni - da venerdì 21 a domenica 23 giugno - della sesta edizione del Festival Piano City Pordenone. Il festival dedicato agli 88 tasti è organizzato dal Comitato Piano City Pordenone ETS con la collaborazione del Comune di Pordenone, il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia, della Fondazione Friuli e di numerosi partner istituzionali e privati. Sale da concerto, spazi pubblici, strade, piazze e luoghi privati si riempiranno delle note suonate dagli oltre cento pianisti presenti: solisti di fama internazionale, artisti emergenti, giovani e giovanissimi talenti, oltre agli allievi delle scuole che si cimenteranno nella consueta Staffetta.

Dopo i concerti del venerdì pomeriggio, il Festival si inaugura in grande, venerdì 21 giugno alle 19 in piazza San Marco, con il concerto Pianoïd2, del pianista jazz francese Edouard Ferlet, un viaggio musicale tecnologico fino alle frontiere dell'elettronica, della musica contemporanea e dell'ambient. È uno scambio tra l’Uomo e la Macchina: utilizzando il Diskclavier™, un pianoforte meccanico automatizzato sviluppato da Yamaha intorno al linguaggio MIDI (che consente ai computer, agli strumenti musicali e ad altri hardware di comunicare), il musicista suona con il suo doppio virtuale. Sul palco ci sono due pianoforti: uno è nelle mani di Edouard, l'altro è una macchina. È il suo riflesso, il suo alter ego meccanico, un interlocutore formale, preciso e rigoroso ma anche deviante e inopportuno.

Come già annunciato, sarà Uri Caine a chiudere il festival, musicista ai vertici del jazz contemporaneo da oltre 30 anni, capace di rileggere le sonorità del passato con il presente, mescolando i generi e creando uno stile unico, eclettico e sempre dirompente. Domenica 23 alle 21, porterà sul palco di piazza XX Settembre, il concerto dal titolo Change che riprende il brano inserito nell’album The Passion of Octavius Catto, opera dedicata a Octavius Catto, attivista per i diritti civili degli afroamericani, assassinato a Philadelphia nel 1871. 

“Siamo orgogliosi che, anno dopo anno, Piano City Pordenone si rinforzi e si attesti da un lato come una manifestazione capace di attraversare i confini, guardando all’Europa e, dall’altro, come un appuntamento sempre più amato e vissuto dalla città e da chi la abita. - commenta Luigi Rosso, presidente dell’Associazione - Mai come quest’anno accoglieremo musicisti stranieri che arrivano da Austria, Slovenia, Serbia, Germania, Francia, Lettonia, Olanda oltre a un pianista cinese e a uno indonesiano. La selezione è stata molto impegnativa ma ha consentito accogliere straordinarie eccellenze, grazie al gran numero di candidature di pianisti che si sono proposti per partecipare al festival, oltre 250 provenienti dall’Italia, dal resto dell’Europa e anche da più lontano”.

Classica, jazz, contemporanea, composizioni originali e crossover: Piano City Pordenone è una festa che fa incontrare la musica e il piacere di condividerne l’emozione con gli altri. Tutti gli appuntamenti, infatti, sono a ingresso libero e gratuito fino ad esaurimento posti: “Rendere la musica accessibile alla città e alle persone è la missione del Festival fino dalla prima edizione, ma non è un’impresa così semplice. Per questo siamo davvero grati del prezioso contributo dei tanti partner che sostengono l’evento e che ci permettono di regalare la bellezza della musica alla comunità e al territorio”.

La città dei pianoforti è sempre più grande
Non sono mai stati così tanti gli spazi della città che si riempiranno di musica, ben 23 diverse location tra piazze, corti, palazzi storici, caffè, cocktail bar e hotel, nella consueta suddivisione tra i City Concert, nei luoghi tradizionali dedicati allo spettacolo e alla musica dal vivo come il Convento di San Francesco, gli Street Concert che “invadono” spazi pubblici all’aperto della città come piazza XX Settembre, Galleria Asquini, la Loggia del Municipio e, per la prima volta, Piazzetta Pescheria e, infine, gli House Concert, ospitati in spazi privati più piccoli e intimi messi a disposizione dai proprietari (le corti di Palazzo Loredan Porcia, Palazzo Gregoris, Palazzo Policreti, Villa Baschiera Tallon e Casa Zuzzi). 
Non potevano mancare i pianoforti liberi che quest’anno quasi raddoppiano, arrivando a undici: come la scorsa edizione, ognuno di essi ha un nome preciso che evoca il luogo in cui è posizionato. C’è Garden Pianoin Corte Torres, Wall Piano in vicolo delle Mura, Choco Piano nella pasticceria cioccolateria Peratoner, Cloister Piano nel Chiostro della Biblioteca civica, Chamber Piano davanti alla Camera di Commercio, Crime Piano nel sottoportico di Palazzo Crimini, FAI Piano! in piazzetta del Cristo nella sede della delegazione FAI di Pordenone, Piano Letterario in piazza della Motta, Caesar Piano di via Cesare Battisti, Dock Piano davanti al bar Il Molo di piazza XX Settembre e l’Hotel Piano all’Hotel Santin. Questi pianoforti sono liberi, tutti a disposizione di chi desideri proporre un proprio concerto fuori programma o dilettare con la propria musica chi passeggia per le vie della città. 
“Piano City è una manifestazione strategica – ha commentato il vicesindaco Alberto Parigi – un grande evento capace di creare un’atmosfera intima, raffinata e coinvolgente che dà respiro europeo alla città, come palcoscenico diffuso di bellezza e arte. Risponde alla vocazione di unire pianisti affermati alla fucina di giovani talenti, celebra musica, vitalità pordenonese e dimostra grande collaborazione con altri attori culturali.
Anche il sindaco Alessandro Ciriani ha sottolineato importanza dell’evento: “anno dopo anno, l’immagine di Piano City Pordenone si rafforza non solo per la straordinaria capacità organizzativa e per l’alta qualità dell’offerta artistica, ma anche per il radicamento con la città e con i suoi attori culturali ed economici. Mirare ad essere capitale della cultura significa anche avere la capacità di narrare il territorio, l’arte e la sua storia in un calibrato mix con la cultura d’impresa. E i concerti in azienda di Piano City sono perfetto esempio di questa consapevolezza.” 

I grandi solisti 
Oltre a Edouard Ferlet e Uri Caine, che rispettivamente aprono e chiudono il festival, c’è un grande nome anche per il sabato sera alle 21 in piazza San Marco: Hanna Shybayeva, pianista di formazione classica che spesso si cimenta con la sperimentazione, con il jazz e con altri generi, con I Got Rhythm in un concerto che spazia da Gershwin al leggendario e raramente eseguito Köln Concert di Keith Jarrett, composizione che è un vero gioiello.

I progetti speciali
Non può mancare l’appuntamento innovativo e visionario di Piano con l’elettronica!venerdì 21 giugno alle17.45 al Convento di San Francesco, il pianoforte di Ciro Longobardi e il live electronics di Roberto Doati si incontrano nella Musica dei mutamenti e rifrazioni elettronichedove in anteprima mondiale si susseguiranno i brani di Music of changes di John Cage con le composizioni dell’opera Teoria e pratica del cambiamento del M° Doati, con l’autorizzazione espressa della fondazione John Cage Trust. Nel pomeriggio di domenica alle 16.30, nel Convento San Francesco, torna Playful900 – Ritratto di Ferruccio Busoni a cura di Aldo Orvieto con sette giovani pianisti che si alterneranno ai tasti per un repertorio di musica classica che omaggia il pianista e compositore considerato una delle maggiori personalità della musica contemporanea.

Le collaborazioni col territorio
Si rinnova la sinergia con le istituzioni musicali del territorio e con i concorsi del nordest, ad iniziare dal conservatorio Giuseppe Tartini di Trieste al Conservatorio Jacopo Tomadini di Udine e al Conservatorio Agostino Steffani di Castelfranco Veneto. Sabato alle 16.30 nel Convento di San Francesco, suonerà il vincitore del Concorso musicale internazionale Città di Cervignano, Bryan Timotius Halomoan Simanjuntak. Sempre nel Convento di San Francesco, sabato alle 17.30 Alessandro Artese, vincitore del Concorso nazionale di esecuzione musicale Città Piove di Sacco. E ancora domenica, stesso luogo alle 17.30,continua la collaborazione con importanti concorsi internazionali esteri, come l’International Piano Competition di Radovljica (Slovenia), grazie a cui suonerà Kuan-Wei Chen.

I giovani talenti
Il Festival Piano City Pordenone è occasione irripetibile per i giovani talenti del pianoforte: c’è chi, pur giovanissimo, è già lanciato nella carriera professionistica e trova l’occasione per far ascoltare il proprio talento ad una platea attenta e numerosa. Il pomeriggio di sabato 22, a partire dalle 15.30, torna l’atteso appuntamento con la Staffetta delle Scuole: in contemporanea in cinque location della città si potranno ascoltare gli allievi delle scuole di musica e delle scuole medie a indirizzo musicale che si cimenteranno nella consueta staffetta, letteralmente correndo da un pianoforte all’altro.  

La musica jazz
Il jazz è da sempre grande protagonista del Festival e quest’anno propone, oltre a Edouard Ferlet e Uri Caine, diversi importanti artisti conosciuti in Italia e all’estero come il friulano Armando Battiston, decano dei jazzisti della regione, che si esibirà con le sue improvvisazioni sabato alle 19 nella Corte di Palazzo Loredan Porcia.
E sarà una domenica pomeriggio dedicata proprio alle improvvisazioni jazz con, in ordine di esibizione a partire dalle 17 e fino alle 19, Stefano Nardon, Alberto Marson con L’istinto del s(u)ono, Gianpaolo Rinaldi, Massimo Carrieri, Enrico Poletto, Mauro Costantini, Nicola Gabrielli e Daniele Labelli. Da non perdere il concerto crossover My first 40 years of Ragtime di Marcello D’Ippolito sabato alle 21 in Corte Policreti.

Oltre al Comune, alla Regione e alla Fondazione Friuli sostengono il Festival Piano City Pordenone 2024: Confindustria Alto Adriatico, Consorzio di sviluppo economico locale del Ponte Rosso Tagliamento, Teatro Verdi di Pordenone, Yamaha, Confcommercio, Ascom, Consorzio Pordenone Turismo, Molino Pordenone, Neos Group, Karton, Jesol dolce, Salamon Immobiliare, Mobilificio Sangiacomo, Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Pordenone, Bcc Pordenonese e Monsile, Fondazione Opera Sacra Famiglia, Pordenone Fiere, Martoni, Savio Macchine Tessili, Azzurra Group, Allianz, Boz Trading, Feregotto Elevatori, Mozzon, Tirelli Medical Group, Supermercati Visotto, Fondazione Giovanni Santin Onlus, Carrozzerie Fontana, Le Troi Chef, La Degusteria, Ferronato Store, Reale Mutua. 

Imprescindibile il supporto dei partner tecnici Adimo, Dolomia, Hotel Santin, Associazione la cifra, MP Musica, Regia Comunicazione, Visivart, Cartimballo, Tipolitografia Martin, Claps, Beass sicurezze, Banca Generali Private, Delegazione FAI Pordenone, Il Salotto, Il Molo, The Garden, Peratoner, Il Caffè Letterario.

Innumerevoli gli enti di alta formazione, scuole di musica e associazioni che hanno aderito in forma di collaborazione o di partenariato: Accademia del Ridotto (Stradella - Pavia), Accademia Musicale Pordenone, AGM Centro per gli studi artistici musicali, coreutici e linguistici, Associazione Fadiesis, Associazione Musicale Vincenzo Ruffo, Casa de Kamna (Radovljica – Slovenia), Circolo Culturale Musicale “G. Verdi” di Fontanafredda (PN), Conservatorio “A. Steffani” di Castelfranco Veneto, Conservatorio “G. Tartini” di Trieste, Conservatorio “J. Tomadini” di Udine, Farandola Associazione Musicale, Fondazione Pia Baschiera - Arrigo Tallon, Istituto Comprensivo Pordenone – Torre Istituto Comprensivo San Vito al Tagliamento, Jazzinsieme, Orchestra Giovanile della Saccisica, Polinote Società Cooperativa sociale, Scuola di Musica Città di Pordenone, Scuola di Musica Salvador Gandino, Scuola di Musica L. Mascagni, Storica Società Operaia di Mutuo Soccorso e Istruzione di Pordenone

Fonte: Comunicato stampa
Musica del “cambiamento”
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