"Agostino. L’anima e la sua origine" protagonista ad Ascoltare Leggere Crescere mercoledì 5 ottobre
L’opera di Agostino L’anima e la sua origine, è singolare perché rivolta a tre destinatari: un monaco amico di Agostino (Renato), un prete di nome Pietro, un giovane laico amico di Pietro da poco convertito al cattolicesimo, chiamato Vincenzo Vittore. In tal senso parla a tutti. L'edizione in latino con traduzione italiana a fronte, sarà presentata il 5 ottobre alle 20.30 a Pordenone dai curatori, Giovanni Catapano ed Enrico Moro
Mercoledì 5 ottobre alle ore 20.30, presso l’Auditorium della Parrocchia di Sant’Agostino a Pordenone, verrà presentato il volume Agostino, L’anima e la sua origine, pubblicato quest’anno dalla casa editrice Città Nuova nella collana dei Nuovi Testi Patristici. L’evento è incluso nella XVI edizione di Ascoltare Leggere Crescere. Incontri con l’editoria religiosa.
Il volume, che contiene il testo latino a fronte dell’opera di sant’Agostino e una traduzione italiana con introduzione e note di commento, è curato da due storici della filosofia medievale dell’Università di Padova, il prof. Giovanni Catapano e il dott. Enrico Moro, i quali insieme hanno curato anche un’edizione latino-italiana dei commenti agostiniani alla Genesi (Bompiani, 2018). Alla presentazione interverranno, oltre ai due curatori del volume, don Maurizio Girolami, Direttore della Scuola di Formazione Teologica della nostra diocesi e docente stabile di Sacra Scrittura e Patrologia presso la Facoltà Teologica del Triveneto, e don Marino Rossi, neo-Rettore del nostro Seminario Diocesano.
L’anima e la sua origine, databile agli anni 419/420, è un’opera singolare, perché rivolta a tre destinatari: un monaco amico di Agostino (Renato), a cui è indirizzato il primo "libro" (cioè capitolo) del testo; un prete di nome Pietro, a cui è indirizzato il secondo "libro"; e un giovane laico, amico di Pietro e da poco convertito al cattolicesimo, chiamato Vincenzo Vittore, a cui sono indirizzati i restanti due "libri".
L’opera di Agostino parla quindi a tutti: consacrati, preti e laici. Il motivo per cui l’autore la scrisse è il seguente: Vittore aveva trovato in casa di Pietro un opuscolo di Agostino sull’origine delle anime (probabilmente la lettera 190) e aveva voluto confutarlo scrivendo due libri dedicati a Pietro; Renato l’aveva saputo e aveva inviato lo scritto ad Agostino; questi decise di ringraziare Renato e di difendere il proprio punto di vista, spiegando all’amico, a Pietro e allo stesso Vittore gli errori in cui quest’ultimo era caduto.
Qual era il punto di vista di Agostino e quali erano gli errori di Vittore?
L'intervista completa è pubblicata sul numero del 2 ottobre de Il Popolo.
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