Friuli Occidentale
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Val Tramontina, pericolo siccità

Il Consorzio Cellina Meduna invita a ridurre i consumi

Val Tramontina, pericolo siccità

Se la Valcellina non ride, la Val Tramontina piange. I tre laghi dell’asta del Meduna sono infatti in crisi nera sul fronte della siccità. Al momento, come confermato dai vertici del Consorzio di bonifica Meduna Cellina, gli impianti di Tramonti contengono complessivamente circa 14 milioni di metri cubi di acqua. Di fatto, le riserve idriche sono ammassate a Redona, il bacino inferiore. I due invasi di Cà Selva e Cà Zul, situati più a monte, risultano praticamente vuoti. Il Meduna e i suoi affluenti presentano una portata di 4 cubi al secondo, non potendo contare nemmeno su copiose nevicate invernali per un graduale aumento legato allo scioglimento. Per una stagione irrigua ordinaria, in questo momento dell’anno in zona dovrebbe esserci almeno una trentina di milioni di metri cubi di acqua: un dato lontanissimo dall’attualità e che assume proporzioni eccezionali se rapportata ai 52 milioni di cubi registrati nei momenti di massima piovosità. La siccità inizia quindi a creare dei timori concreti, soprattutto ora che le previsioni annunciano la prima ondata di caldo: i consumi civici sono quindi destinati a salire insieme ai prelievi dell’agricoltura. "Ci confrontiamo costantemente con la Regione e le società idroelettriche ma solo il meteo può ribaltare un deficit così grave", ha spiegato al proposito il presidente del Meduna Cellina, Valter Colussi, che anche in questi giorni avrà colloqui tematici con l’assessore regionale Stefano Zannier. In attesa di precipitazioni cospicue e prolungate, Colussi ha invitato tutti ad azzerare gli sprechi. Da tempo il Consorzio sta investendo sui sistemi di irrigazione più efficienti che garantiscono una capillare bagnatura delle coltivazioni e richiedono meno acqua rispetto ai tradizionali impianti a getto. Sul versante valcellinese infine il quadro è leggermente migliore rispetto al Meduna. Il lago di Barcis è praticamente al massimo invaso ma con la sua decina di milioni di metri cubi di capacità non mette al riparo per l’intera fase estiva. Il Cellina ha una portata di circa 8 metri cubi al secondo, con un leggero segno più rispetto alle precedenti settimane grazie ad alcune limitate perturbazioni e allo scioglimento in quota. A breve diventerà quindi essenziale il nuovo bacino di Ravedis, posto a valle di quello di Barcis e nato principalmente con lo scopo di laminare le devastanti ondate di piena delle fasi troppo piovose.

Fonte: Comunicato stampa
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