Concordia: la preghiera del rosario a domicilio del parroco di Concordia
Se la “Fase 2” si caratterizza per un lento e prudente ritorno sulle vie e le strade di città e paesi, anche per la parrocchia si sta muovendo qualcosa, in attesa del ritorno alla celebrazione della S. Messa secondo nuove norme anti SARS-COV-2.
Il Vescovo Giuseppe Pellegrini ha proposto ai parroci, per il mese di maggio dedicato alla preghiera mariana, di portare la preghiera del rosario a domicilio. In accordo con il proprio Sindaco del Comune, il recitare ogni sera il rosario in una via del paese con queste modalità: il parroco organizza 5 soste lungo una via del paese, recitando in ognuna di queste una decina del Rosario, in modo tale che le famiglie rimanendo nel proprio cortile o affacciandosi dalle abitazioni possano unirsi in preghiera. Sarà necessario un mezzo di amplificazione e un’immagine mariana, che si possono portare con l’aiuto di un paio di persone.
Dalla proposta alla realtà. La parrocchia di Concordia-Sagittaria, con il Parroco don Natale Padovese, assieme al suo cappellano don Enrico Facca e il diacono don Daniele Falcomer, a dire il vero sono stati ispiratori della proposta che il Vescovo ha fatto sua ed ha esteso a tutta la Diocesi. Alcuni parroci stanno aderendo alla proposta.
«Faremo 25 vie sino al 29 maggio – afferma don Natale Padovese – nelle nostre tre parrocchie di Concordia, Teson, Sindacale e nelle due cappelle di Cavanella e Paludetto. Abbiamo iniziato – la prima sera 4 maggio - con la via di Ss. Martiri Concordiesi. Il cappellano dispone le cinque stazioni dei misteri del rosario con un cavalletto che supporta l’immagine del mistero che si andrà a pregare».
Senza camicie, ma solo con la stola per dare un segnale di graduale ritorno alla normalità. Non è una processione, ma un momento di preghiera; invece che vivere il rosario in chiesa da soli o in streaming al computer, la scelta di riprendere a camminare per le vie del paese (dopo mesi di chiusura), ma non tanto per una passeggiata, ma per pregare il rosario.
A fare la differenza più bella sono le persone che attendono trepidanti l’arrivo dei due sacerdoti e del diacono. Nel proprio giardino, con il cancello chiuso, ogni famiglia prepara un piccolo tavolino dove depone l’immagine della Madonna, una candela, un mazzo/vaso di fiori.
Il parroco sulla strada, con la mascherina e le persone nel proprio giardino a debita distanza, anch’esse con le mascherine.
«Abbiamo pensato ad uno stile familiare della preghiera del rosario – prosegue don Natale Padovese – in questo tempo ancora di restrizioni per il contenimento del virus. Portiamo il rosario sulle vie del paese e la famiglia prepara il proprio altare».
Trenta minuti di preghiera semplice, alternata con un canto. Anche chi non ha preparato nulla – perché non credente o non interessato – apre la tendina della finestra quasi a volerci essere e sentire un po’ di vicinanza umana, dopo tanto distanziamento (regola che sarà per lungo tempo).
A debita distanza è presente anche il Sindaco di Concordia, Claudio Odorico, con la mascherina, che ha dato il via libera all’iniziativa della parrocchia, vigilando che tutto proceda nel rispetto delle norme. E così è stato: nel pieno rispetto.
«Ho toccato con mano il desiderio della gente di ritornare a vederci da lontano per pregare – precisa il diacono don Daniele Falcomer che sarà ordinato in futuro prete al tempo del Covid-19 -: la gente ci aspettava, ci attendeva e lo capivi dai loro occhi, sotto la mascherina»
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