Pordenone. Mostra Pasolini e il calcio: visite guidate
Pier Paolo Pasolini e il calcio: da venerdì 29 aprile visite guidate gratuite della mostra fotografica alla Galleria Harry Bertoia a Pordenone
È stata accolta con grande partecipazione di pubblico l’apertura della mostra fotografica La solitudine dell'ala destra. Pier Paolo Pasolini e il calcio, composta quasi interamente da inediti e realizzata da Cinemazero e Comune di Pordenone, con il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia e il patrocinio del Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa. La mostra, a ingresso libero, rimane aperta fino al 19 giugno, da giovedì a domenica, dalle 15 alle 19 alla Galleria Harry Bertoia.
Ogni venerdì alle 17:30, a cominciare dal 29 aprile, il curatore, Piero Colussi, condurrà visite guidate gratuite soffermandosi sulle fotografie, i filmati, gli scritti e memorabilia esposti in mostra, che raccontano le tappe salienti della passione sportiva, lunga tutta la vita, di Pasolini, nell'anno del centenario della nascita. È consigliata la prenotazione a press@cinemazero.it. Inoltre è possibile richiedere visite guidate per gruppi fino a venti persone anche in orari e giornate diversi.
«Il calcio – affermava l’intellettuale e artista in un'intervista all'Europeo il 31 dicembre 1970 - è l’ultima rappresentazione sacra del nostro tempo. È rito nel fondo, anche se è evasione. Mentre altre rappresentazioni sacre, persino la messa, sono in declino, il calcio è l’unica rimastaci. Il calcio è lo spettacolo che ha sostituito il teatro».
La mostra in Galleria Bertoia narra questa passione dalle origini, a Bologna, la città natale di Pasolini, negli anni in cui il calcio riempiva le sue giornate. Si sofferma poi a lungo sulle esperienze a Casarsa, dove l’intellettuale passava le vacanze estive, nella casa della famiglia della madre Susanna Colussi e indossava la maglia bianconera della società casarsese, giocando nel campo sportivo dietro la ferrovia. Il percorso espositivo passa ai campetti delle borgate romane, dove Pasolini conobbe coloro che in seguito sarebbero diventati i protagonisti dei romanzi Ragazzi di vita e Una vita violenta. A metà degli anni Sessanta fu tra gli ideatori, assieme a Ninetto Davoli e Franco Citti, della squadra chiamata Attori e Cantanti, che qualche anno più tardi divenne la Nazionale dello Spettacolo, di cui Pasolini portò a lungo la fascia di capitano.
Non potevano mancare gli scatti della partita, passata alla storia, tra la troupe di Salò e quella che a pochi chilometri di distanza stava girando Novecento di Bernardo Bertolucci, a Parma, nella primavera del 1975, qualche mese prima della morte. Fra i protagonisti della sonante vittoria di Bertolucci, per 5 a 2, c’era un giovanissimo Carlo Ancelotti.
Nell’anno del centenario della nascita, la mostra di Pordenone è un’occasione per scoprire quanto fosse forte il legame di Pasolini con il calcio, tanto che nel 1973, alla domanda di Enzo Biagi per La Stampa, dichiarava che, senza cinema e senza scrivere, quello che gli sarebbe piaciuto diventare era: «un bravo calciatore. Dopo la letteratura e l'eros, per me il football è uno dei grandi piaceri».
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