Per Adesso Cinema, mercoledì 10 marzo: Sette canne un vestito
In streaming il documentario “Sette canne, un vestito” e due cortometraggi pubblicitari di Michelangelo Antonioni
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Acquisiti nel 2014 dalla Cineteca del Friuli e visti in pochissime occasioni, due rari cortometraggi pubblicitari affidati nel 1956 all’allora regista in ascesa Michelangelo Antonioni per il varo del quotidiano milanese Il Giorno, da mercoledì 10 marzo sono disponibili insieme al documentario di Antonioni “Sette canne, un vestito” per la visione gratuita in streaming su www.adessocinema.it, la piattaforma nata dalla collaborazione fra la Cineteca, Cinemazero di Pordenone, il Visionario di Udine e Tucker Film.
Assenti da tutte le filmografie, i due corti pubblicitari della durata di due minuti ciascuno erano stati riscoperti grazie a una segnalazione del collezionista romano Armando Giuffrida a Sergio Grmek Germani, membro del comitato scientifico della Cineteca, che a sua volta li aveva segnalati al direttore Livio Jacob. È così che “Notizie per tutti” e “Il giornale conteso” sono andati ad aggiungersi al documentario “Sette canne, un vestito”, realizzato da Antonioni nel 1949, sempre su commissione, e già conservato dalla Cineteca. Ad affidarsi al regista era stata in questo caso la SNIA Viscosa, protagonista dell’esperienza industriale che ha dato origine alla cittadina friulana di Torviscosa. Riscoperto nel 1994 nell’archivio della stessa SNIA (oggi Industrie Chimiche Caffaro), il documentario è di proprietà del Comune di Torviscosa, depositario del fondo storico della città.
In bianco e nero, “Notizie per tutti” è un montaggio veloce di immagini relative ad avvenimenti di cronaca, politica, spettacolo e sport, che diventano oggi immagini d’epoca: tutte notizie che lettori di ogni categoria ed età potevano trovare, arricchite da fotografie, sul nuovo giornale reclamizzato, Il Giorno, appunto.
A colori e di tutt’altro genere è “Il giornale conteso”, divertente pantomima di Jacques Lecoq, in cui un promettente corteggiamento si interrompe non appena l’attenzione è catturata dalle notizie riportate sul giornale, ovviamente Il Giorno, che i tre personaggi della scenetta – due uomini e una donna – si contendono fino all’ultimo trafiletto, finendo per ridurre il quotidiano in briciole.
Esempio perfetto di documentario industriale d’autore, “Sette canne, un vestito” segue il processo di estrazione della cellulosa dalla canna gentile (Arundo donax), quindi tutte le successive fasi del procedimento di trasformazione da cui si ottiene la fibra di viscosa. Al realismo delle riprese dei lavoratori in azione si accompagna la cura compositiva, segno distintivo della poetica di Antonioni, già presente in questo piccolo capolavoro che evidenzia anche una certa fascinazione per il dinamismo delle macchine e l’interesse per la problematica interazione tra la fabbrica e l’ambiente, tema che sarà ripreso in Deserto rosso. Cineasta particolarmente attratto dalla visione di oggetti industriali – quelli che fanno da sfondo a Il grido e deflagrano alla fine di Zabriskie Point – è significativo che Antonioni sia stato prescelto con felice intuizione da una fabbrica innovativa e nel varo del quotidiano voluto dall’ENI per un’Italia moderna.
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