Lo sguardo di Pasolini sull’Africa
Sarà proiettato il film “Appunti per un’Orestiade africana” introdotto dal critico Flavio Massarutto: appuntamento martedì 22 a Pordenone a Cinemazero (e mercoledì 23 al Visionario di Udine) nell’ambito della retrospettiva Pasolini100 e della rassegna “Gli occhi dell’Africa” di Cinemazero, Caritas e Casa dello studente
Dalla Tanzania all’Uganda, nei suoi “Appunti per un’Orestiade africana”, Pier Paolo Pasolini percorre le strade di villaggi e città africani negli anni Sessanta, cercando i corpi e i luoghi per un ‘film da farsi’, liberamente ispirato alla trilogia dell’Orestiade di Eschilo. Il documentario torna sul grande schermo di Cinemazero a Pordenone martedì 22 novembre e mercoledì 23 al Visionario di Udine, alle 20:45. È il settimo appuntamento della retrospettiva dedicata al cinema di Pasolini, nell'anno del centenario della nascita. L'evento, a Pordenone, viene realizzato in collaborazione con la rassegna “Gli occhi dell’Africa”, iniziativa promossa da Caritas, Cinemazero, L’Altrameta e Centro culturale Casa dello Studente.
È la voce dello stesso Pasolini a guidare lo spettatore in un itinerario filmico che assume una natura eterogenea e ‘impura’ di saggio per immagini, analisi antropologica e diario di viaggio, con squarci visionari e poetici. Le immagini girate dal poeta-regista sui «silenzi profondi e paurosi» dell’Africa si confrontano con violente sequenze documentarie sulla guerra del Biafra, con un esperimento musicale con Gato Barbieri «nello stile del jazz», con brani di rituali primitivi funebri o gioiosi. A introdurre la proiezione sarà il critico musicale Flavio Massarutto.
Alberto Moravia considerava “Appunti per un’Orestiade africana” «uno dei film più belli di Pasolini, mai convenzionale, mai pittoresco». Scriveva Moravia: «Il documentario ci mostra un’Africa autentica, per niente esotica e perciò tanto più misteriosa del mistero proprio dell’esistenza, coi suoi vasti paesaggi da preistoria, i suoi miseri villaggi abitati da un’umanità contadina e primitiva, le sue due o tre città modernissime già industriali e proletarie. Pasolini “sente” l’Africa nera con la stessa simpatia poetica e originale con la quale a suo tempo ha sentito le borgate e il sottoproletariato romano».
Per maggiori informazioni sulla programmazione e per l’acquisto dei biglietti consultare i siti www.visionario.movie e www.cinemazero.it.
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