Il Docs Fest al via con il premio alla giovane attivista yazida Mediha Ibrahim Alhamad
Inizia mercoledì 10 aprile il festival del cinema del reale in programma fino a domenica 14, lo sguardo sul mondo si apre con due film in anteprima nazionale, storie di grande coraggio dall'Iran al nord iracheno
Inizia all'insegna del coraggio la XVII edizione del Pordenone Docs Fest. Le Voci del Documentario, mercoledì 10 aprile a Cinemazero, sotto l’alto patrocinio del Parlamento Europeo. Alle 17:45 Son of the Mullah è la storia di un giornalista iraniano disposto a tutto pur di far conoscere la verità: dall'esilio in Francia, Ruhollah Zam racconta quotidianamente la corruzione e l'ipocrisia del regime degli Ayatollah attingendo a fonti segrete e a filmati video anonimi.
Vive sotto sorveglianza permanente, lavora mettendo a rischio la propria vita e quella della sua famiglia. Intorno a lui, tutti sono potenziali spie. Zam non può fidarsi di nessuno, chiunque può tradirlo, venderlo, condannarlo. Il film ha il ritmo incalzante di un thriller, ma si rivela, tragicamente, reale. La regista è l'iraniana svedese Nahid Persson, che torna a Pordenone dopo il successo internazionale di Be my Voice, dedicato all’attivista Masih Alinejad, presentato in anteprima nazionale al festival di Cinemazero nel 2021 e distribuito in Italia dalla friulana Tucker Film. Persson, nata in Iran, ha ottenuto asilo politico in Svezia in seguito alla Rivoluzione del 1979. I suoi film sono critici rispetto a tutte le libertà negate, in particolare quelle delle donne, nella Repubblica Islamica iraniana. L'evento è in collaborazione con l'associazione Neda Day.
La serata di apertura, alle 21, è dedicata al Premio "Immagini del coraggio", che quest'anno va a Mediha Ibrahim Alhamad, una giovane yazida del nord iracheno, sopravvissuta alla ferocia dell'Isis. Motivo del riconoscimento è la straordinaria capacità della ragazza di raccontare in immagini, con grande forza d'animo, la sua storia, simbolo della vicenda dimenticata della minoranza yazida. Nonostante la giovane età, Mediha ha saputo dimostrare come un film possa diventare uno strumento potentissimo per raggiungere il pubblico largo. Ha documentato con coraggio le sofferenze della sua famiglia e del suo popolo, riuscendo a trovare sempre una chiave positiva e di riscatto. Il premio vuole essere anche un aiuto per la costruzione del suo percorso di formazione e il suo futuro, finalmente libero.
Mediha parteciperà a distanza alla consegna del Premio, mentre in sala ci sarà il regista statunitense Hasan Oswald, autore del film “Mediha”. Il documentario ha vinto il prestigioso Grand Jury Award e il secondo posto all'Audience Award al festival Doc NYC 2023. Interviene la giornalista Patrizia Paternò, responsabile comunicazione dell’Unicef Italia. L'evento è in collaborazione con l'Ordine dei Giornalisti nazionale e del Friuli Venezia Giulia, l'associazione Il Capitello e il centro antiviolenza Voce Donna.
Le due retrospettive che si svilupperanno nei cinque giorni del Pordenone Docs Fest, entrambe a cura di Federico Rossin: Marco Bellocchio documentarista e Franco Basaglia ha 100 anni, iniziano rispettivamente alle 16 e alle 17:45 a Cinemazero. La prima esplora una produzione poco conosciuta del maestro Bellocchio, mentre la seconda vuol essere un omaggio, a cento anni dalla nascita, a una fra le figure più internazionali e innovative che la cultura e la società italiane abbiano saputo esprimere dagli anni Sessanta a oggi.
Il tradizionale aperitivo musicale del festival, visto il cantiere per la costruzione del nuovo padiglione di fronte al cinema, quest'anno si trasferisce al Bistrot Marconi alle 19:30. Mercoledì 10 con le note jazz di Luca Bernar al piano e Piergiorgio Caverzan al sax.
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