Cineconcerto con Teardo e Villalta
“Acqua, porta via tutto” sarà lo spettacolo con musiche di Teho Tardo e il suo quartetto, con poesie inedite di Gian Mario Villalta e la regia di Roland Sejko, con cui chiuderà domenica 14 aprile la XVII edizione del Pordenone Docs Fest
Il cinema documentario in tutte le sue declinazioni, dal cineconcerto esclusivo per i cento anni dell'Istituto LUCE, con musiche dal vivo di Teho Teardo e testi – in versi - di Gian Mario Villalta, al podcast su "Processo per stupro": il Pordenone Docs Fest, che si terrà dal 10 al 14 aprile, è un grande evento capace di produrre cultura, oltre a essere una vetrina esclusiva sul cinema del reale, in anteprima nazionale. Il festival è organizzato da Cinemazero sotto l’alto patrocinio del Parlamento Europeo, col sostegno del Ministero della Cultura, della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, del Comune di Pordenone e di Fondazione Friuli.
Acqua, porta via tutto è il titolo delfilm e cineconcerto – prodotti dal festival e Cinecittà - LUCE - che, come da tradizione, si tiene nella serata finale del festival, domenica 14 aprile a Cinemazero. Con la regia di Roland Sejko (Premio David Donatello, Nastro D’argento), le musiche composte ed eseguite dal vivo di Teho Teardo (Ciak d’Oro, premio Ennio Morricone) e il suo quartetto, con i versi inediti – creati per lo spettacolo - di Gian Mario Villalta (Premio Viareggio per la poesia), è un’opera che celebra l’acqua, la sua bellezza, la sua cruciale importanza per il mondo di oggi, in tutte le sue forme ed essenze: nutrimento, vita, madre, forza (anche distruttiva), fonte di lavoro, custode di “relitti e memorie”... E vuole farlo portando con sé un messaggio chiaro: l’acqua è una risorsa sempre più rara e “dimenticata”, un elemento fondante le nostre esistenze.
Sarà il regista Marco Bellocchio il Presidente dell’edizione 2024, affiancato dalla regista e iraniana, premiata all’IDFA il miglior documentario Firouzeh Khosrovani e Dario Zonta giornalista e produttore di documentari e film di successo internazionale (i pluripremiati film di Gianfranco Rosi e Pietro Marcello), nella scelta del miglior documentario tra le anteprime nazionali in concorso. Anche quest’anno i film in programma hanno l’ambizione di portare gli spettatori in un giro attorno al mondo, toccando storie di grande attualità e continuando un lavoro di sensibilizzazione su temi come questione femminile, diritti civili e ambiente.
Altra produzione originale è Proibito, il podcast su Processo per stupro, scritto a voce da Irene Tommasi e dedicata a una delle pagine più cupe della storia giudiziaria italiana recente, che ricostruisce la vicenda del documentario Rai del 1979 diretto da Loredana Rotondo. Il film, che portava in tv per la prima volta il tema della violenza sessuale, denunciando come, nei processi, la vittima femminile venisse trasformata in colpevole, è un documento cruciale oggi non più disponibile, perché alcuni dei protagonisti della vicenda hanno chiesto il diritto all’oblio.
Con lo stesso spirito di produttore culturale e sociale, quest'anno il Festival ha deciso di introdurre una nuova formula: il Social Sponsor. Ogni serata del festival sarà dedicata a un’organizzazione diversa che opera nel sociale, rinunciando a spazi e sostegni pubblicitari per promuovere invece le loro attività: protagoniste di questa edizione sono Amnesty International, Emergency, Scuola Fatoma e Un Ponte Per, che lavorano ogni giorno per migliorare le condizioni di vita dei più fragili. Un piccolo gesto per dare supporto a chi offre un aiuto concreto.
Per quanto riguarda il programma 2024 di Pordenone Docs Fest tra le anteprime nazionali sono confermate la sconvolgente storia di Beyond Utopia di Madeleine Gavin, che grazie a telecamere nascoste e immagini inedite racconta la storia di diverse famiglie che tentano di sfuggire dalla Corea del Nord; il sorprendente Grasshopper Republic, che nell’era della produzione di massa di cibo derivato da insetti, documenta con incredibile forza visiva la caccia di migliaia e migliaia di cavallette in Africa, fra attese, ritualità, commercio…riflettendo sul delicato rapporto fra uomo e natura. E ancora The Other Profile di Armel Hostiou che racconta il furto di identità social – tema di assoluta attualità - ai danni del regista, avvenuto tra Francia e Repubblica Democratica del Congo, approdando a un’incredibile avventura cinematografica.
Accanto alle anteprime, il Festival conferma la sua attenzione per le testimonianze raccolte in documentari del passato, grazie alla retrospettiva curata da Federico Rossin Franco Basaglia ha 100 anni per rendere omaggio a cento anni dalla nascita a una delle figure più influenti della cultura e la società italiane, e alla rassegna “L’inquietudine del reale” dedicata al lavoro di documentarista di Marco Bellocchio, che compone un omaggio al Maestro ma anche un volontà di ricordare una parte della sua produzione magari meno nota, ma spesso di grande intimità e particolarmente rivelatrice della sua poetica.
Tra i format ideati dal Pordenone Docs Fest per supportare il mondo del documentario e chi lo produce, torna la seconda edizione di Italian Doc, Future! dedicato a film di giovani registe e registi italiani selezionati per la loro originalità. Opere che, già presentate con successo a un festival, sono degne di un cammino più lungo nelle sale che Pordenone Docs Fest si impegna a favorire; o VERO! - Documentari in rete: un’occasione per far conoscere, in particolare alla rete degli esercenti italiani presenti a Pordenone, sei documentari e altrettanti autori per trovare insieme, magari con il giusto distributore, il modo per arrivare a un numero sempre più consistente di sale. Non mancheranno inoltre tavole rotonde, come Doc Doc… C’è qualcuno in sala? su come una filiera coordinata potrebbe favorire l’arrivo dei documentari di qualità nelle sale d’essai e Per una pedagogia del riuso, dedicata al riuso dei materiali filmici amatoriali e famigliari, in ambito artistico, educativo e di ricerca. Per gli addetti ai lavori, ma non solo, sono inoltre pensati il workshop come RI-narrare i film di famiglia; o il laboratorio su come raccontare la realtà. E per allargare lo sguardo alle produzioni basate sulle tecnologie più avanzate torna il Pordenone Docs – VR SPACE: lo speciale stand allestito nel cuore della città che raccoglie in anteprima nazionale racconti e visioni di documentario in Realtà Virtuale, per vivere in prima persona le ultime novità della tecnologia nelle visioni di racconto del reale in realtà virtuale e illustrare quali direzioni sta imboccando la narrazione contemporanea del mondo intorno a noi.
Per maggiori informazioni:
www.pordenonedocsfest.it
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