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Mattarella e la visita in occasione dell'80° della repubblica della Carnia

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella sabato 14 settembre ha celebrato ad Ampezzo gli 80 anni della Repubblica della Carnia e dell’Alto Friuli. Ad accoglierlo il presidente della Regione Massimiliano Fedriga, il sindaco di Ampezzo Michele Benedetti e numerosi altri sindaci.

Mattarella e la visita in occasione dell'80° della repubblica della Carnia

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella sabato 14 settembre ha celebrato ad Ampezzo gli 80 anni della Repubblica della Carnia e dell’Alto Friuli. Ad accoglierlo il presidente della Regione Massimiliano Fedriga, il sindaco di Ampezzo Michele Benedetti e numerosi altri sindaci.

Nell’occasione Mattarella ha affermato che “caratteristica del movimento partigiano era la sollecitazione all’iniziativa e alla partecipazione dal basso, dopo due decenni di subalternità e passività popolare. La scelta politica di dare vita alle Repubbliche partigiane esprimeva una fase di maturità dell’esperienza della Resistenza, oltre che corrispondere a una valutazione sull’andamento della guerra, con la anticipazione della futura esperienza democratica: non a caso la storiografia resistenziale ha definito la Carnia ‘laboratorio di democrazia’. Oggi, qui, ad Ampezzo, rendiamo onore ai Friulani che, con la Repubblica Partigiana della Carnia e dell’Alto Friuli – nella quale le donne poterono votare per la prima volta – vollero battersi per la loro terra, per la loro dignità, per le radici loro, per quei valori di solidarietà che hanno sempre caratterizzato la convivenza tra queste montagne”.

In alcune zone d’Italia e di altri paesi d’Europa occupati dai nazisti, a un certo punto della lotta contro gli invasori si costituirono delle “libere repubbliche”. Una di queste nacque anche in Friuli e precisamente in Carnia e nelle valli dell’alto pordenonese fino al Cadore.

Nella primavera del 1944 le formazioni garibaldine e osovane della Carnia e del Friuli Occidentale iniziarono nuove attività di contrasto dei nazifascisti. Dopo numerosi attacchi, i tedeschi si ritirarono a Tolmezzo e in altri centri, non senza perpetrare distruzioni ed eccidi. Alla fine del luglio 1944 risultavano liberate la Carnia (Tolmezzo esclusa) e le valli Cellina, Meduna e Tramontina nel Pordenonese. La Zona libera della Carnia e dell’Alto Friuli rappresentava 2.580 kmq, circa 90 mila abitanti, 38 Comuni liberati e 7 parzialmente, tra cui Lorenzago e Sappada nel Bellunese. In agosto fu deciso di creare un governo provvisorio: in tutti i comuni della Zona si svolsero libere elezioni, che portarono all’insediamento di sindaci e di giunte comunali. Il 21 settembre, ad Ampezzo, ebbe luogo la riunione preparatoria del Cln della Zona Libera, che assunse poi i poteri di Giunta provvisoria di Governo del territorio liberato. Essa si organizzò in Ispettorati con all’interno apposite Commissioni; operò concretamente sul territorio, trasfondendo nella realtà quotidiana quei valori di libertà e democrazia che l’avevano ispirata, germe del cambiamento costituzionale che l’Italia avrebbe avuto nel 1946.

L’8 ottobre 1944, però, i tedeschi diedero il via all’operazione contro la Repubblica con l’impiego di uomini e mezzi tali che i battaglioni partigiani poco poterono. I combattimenti durarono fino al 20 dicembre 1944, quando la Zona Libera della Carnia e dell’Alto Friuli cessò di esistere. I morti furono circa 900, metà dei quali civili.

Nico Nanni

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