Margot Mrwik dall’Atlanta: “Soffro insieme a voi, mi schiero con voi, sono qui per voi”
Commovente testimonianza della 17enne sulla vergognosa, disumana discriminazione imperante in Georgia contro le persone di colore
Margot Mrwik, classe 2003, figlia di Alessandra Raengo, originaria di Pordenone, vive ad Atlanta.
Pubblichiamo la sua toccante testimonianza sulla discrezione vissuta ogni giorno dalle persone di colore in Georgia.
Grazie a Paola Raengo, zia di Margot, per il contatto, e a suo figlio Jacopo per la traduzione del testo.
E grazie a Margot per la riflessione....
Mi rattrista molto che ancora oggi sia diffusa nella nostra società l'ingiustizia, l'oppressione, i maltrattamenti e la discriminazione razziale.
Prima di tutto voglio scusarmi con i miei amici della comunità nera se non ho ancora espresso la mia opinione circa i fatti accaduti. Riconosco che finora, anche se non passa giorno che io non pianga davanti alla televisione che parla di come la polizia abbia ancora una volta strappato la vita di una persona di colore, non sono riuscita a dire niente a riguardo e a mostrare, con ogni mio mezzo a disposizione, la mia solidarietà in questo periodo.
Riconosco i miei privilegi. Percepisco la divisione, il razzismo. Sono conscia del fatto che non potrò mai capire cosa si prova a dover vivere ogni giorno una costante discriminazione, ma nonostante ciò riesco a vederla. Sono e sarò sempre dalla parte di questa comunità. Le persone della mia razza vogliono comprendere il razzismo ma nulla di tutto questo è nuovo, mi rattrista dirlo ma è così. Persino nella mia comunità a volte non riconosciamo il razzismo celato nella vita di tutti i giorni. Vedo il colore della mia pelle. Tramite le mie esperienze sono stata capace di vedere quanto e come la vita di ogni giorno delle persone di colore abbia a che fare con queste ingiustizie. E riconosco che io, in quanto bianca, non avrò mai bisogno di pensare ogni volta a come devo rivolgermi alla polizia, come comportarmi con essa. Non so cosa si provi ad avere addosso un continuo bersaglio, non so cosa si provi ad avere la paura che ogni giorno possa succedere il peggio a me, alla mia famiglia ai miei amici o a chiunque faccia parte della mia comunità. Ma soffro insieme a voi, mi schiero con voi, e sono qui per voi.
Le mie condoglianze vanno a tutte le vite perse per colpa della brutalità della polizia, non dimenticheremo mai i vostri nomi. Che possiate trovare la pace.
Trayvon Martin, Michael Brown, Dibtre Hamilton, Eric Garner, John Crawford III, Ezell Ford, Dante Parker, Tanisha Anderson, Tamir Rice, Jerame Reid, Tony Robinson, Walter Scott, Freddie Gray, George Floyd e molti altri ancora.
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