Covid 19: fine emergenza non fine pandemia
Attenzione, l’emergenza di sanità pubblica (PHEIC) e la pandemia sono due cose diverse: la recente presa di posizione dell’OMS non significa che la pandemia è finita o che Covid-19 sia svanito.
Infatti, la PHEIC (emergenza) è un evento straordinario, grave, improvviso, inaspettato, che comporta implicazioni per la salute pubblica mondiale come il disastro di Chernobyl nel 1986 o l’epidemia di ebola nel 2014. Mentre la pandemia è un’epidemia estesa in tutto il mondo e che colpisce un gran numero di persone.
Venerdì 5 maggio 2023 l’OMS ha dichiarato conclusa l’emergenza di sanità pubblica d’interesse internazionale (Public Health Emergency of International Concern, PHEIC). Ad affermarlo è stato il direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus. Questa impegnativa decisione non è arrivata improvvisamente, ma pianificata con grande attenzione grazie al parere collegiale di vari consulenti e i risultati positivi ottenuti con le campagne di vaccinazione, oltre alla tendenza generale del calo dei decessi, dei ricoveri ospedalieri e di quelli in terapia intensiva.
Di fatto, nel mese di aprile, l’OMS riporta quasi 2,8 milioni di nuovi casi e oltre 17mila decessi, con un calo rispettivamente del 17% e del 30% in confronto al mese di marzo (in Italia il calo è stato del 17.9 e del 25% nell’ultima settimana di giugno rispetto alla precedente).
L’emergenza era stata dichiarata il 30 gennaio 2020, quando comparve in Cina un nuovo coronavirus, prima sconosciuto e poi ribattezzato SARS-CoV-2, rapidamente diffusosi in tutto il pianeta.
NEL MONDO
A livello globale sono stati più di 765 milioni casi di positività al virus dall’inizio della pandemia e quasi sette milioni i decessi registrati, anche se una stima più attendibile riporta almeno venti milioni di morti.
IN ITALIA
L’Italia, con più di 25 milioni di casi è stato uno dei Paesi più colpiti dalla pandemia, con 190.000 decessi, riscontrati soprattutto all’inizio della pandemia, prima dell’avvio della campagna vaccinale.
EMERGENZA
E PANDEMIA
Attenzione, l’emergenza di sanità pubblica (PHEIC) e la pandemia sono due cose diverse: la recente presa di posizione dell’OMS non significa che la pandemia è finita o che Covid-19 sia svanito.
Infatti, la PHEIC (emergenza) è un evento straordinario, grave, improvviso, inaspettato, che comporta implicazioni per la salute pubblica mondiale come il disastro di Chernobyl nel 1986 o l’epidemia di ebola nel 2014.
Mentre la pandemia è un’epidemia estesa in tutto il mondo e che colpisce un gran numero di persone.
Lo stesso ordine dei medici afferma che la malattia non è scomparsa, anche se le infezioni da Covid in tutto il mondo stanno scendendo.
Però la malattia continua a essere una delle patologie temibili perché ancora oggi provoca morti.
Lo stesso Tedros Ghebreyesus ha ricordato che togliere la definizione di PHEIC non significa etichettare il Covid come innocuo.
QUALI E QUANTI
VACCINI?
Allora continueremo a vaccinarci? Anche se l’emergenza globale si è conclusa, dobbiamo avere in mente che ci accingiamo a vivere una fase di convivenza prolungata con il virus e dobbiamo prestare attenzione all’arrivo di nuove varianti che potranno causare altre ondate di casi e decessi.
Il vaccino che si usa ancora oggi è bivalente e serve a combattere sia la variante Omicron sia il virus Covid-19 originale.
Poi, per questo in autunno, è previsto il rilascio di un nuovo vaccino, da fare su base volontaria e consigliato in modo particolare alle persone considerate più fragili, che servirà a contrastare le diverse sotto varianti, come quella che sta al momento circolando in Cina.
Infatti, la stessa Ema (agenzia europea del farmaco) ha stabilito che, in futuro, non sarà più necessario contrastare il virus dal quale tutto è partito, visto che la popolazione mondiale è già protetta, perché sottoposta alla vaccinazione o per aver contratto l’infezione stessa.
Per questo motivo i nuovi vaccini, la cui produzione è già stata commissionata alle case farmaceutiche, saranno monovalenti e volti a contrastare solo le ricombinazioni di sotto varianti di Omicron XBB.
CONSIGLI
La vaccinazione sarà consigliata in particolare agli anziani e ai soggetti affetti da patologie che provocano immunodepressione e quindi espongono a maggiori complicanze in caso d’infezione. Si tratta, di fatto, delle stesse categorie alle quali in vista di ogni inverno è consigliato di sottoporsi al vaccino anti influenzale e proprio per questo le campagne saranno con ogni probabilità convergenti e punteranno a spingere le persone a sottoporsi a entrambe le vaccinazioni nello stesso momento.
Walter Bruni, medico
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