Domenica 12 marzo: commento di don Renato De Zan

Il testo del formulario evangelico si apre con il grande tema dell’acqua, che Gesù innalza da semplice elemento per la vita terrena a simbolo della salvezza (“l'acqua che io gli darò diventerà in lui una sorgente d'acqua che zampilla per la vita eterna” = la sua Parola, il suo Spirito).

12.03.2023- 3° di Quaresima

 

Gv 4,5-42 (forma riassunta)

In quel tempo, 5 giunse così a una città della Samaria chiamata Sicar… 6 Gesù, affaticato per il viaggio, sedeva presso il pozzo… 7 Giunge una donna samaritana ad attingere acqua. Le dice Gesù: «Dammi da bere…  9 Allora la donna samaritana gli dice: «Come mai tu, che sei giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?»… 13 Gesù le risponde: Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete … 14 ma chi berrà dell’acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno»… 16 Le dice: «Va’ a chiamare tuo marito e ritorna qui». 17 Gli risponde la donna: «Io non ho marito»…. 19 Gli replica la donna: «Signore, vedo che tu sei un profeta! 20 I nostri padri hanno adorato su questo monte; voi invece dite che è a Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare».  21 Gesù le dice: «Credimi, donna, …viene l’ora – ed è questa – in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità: così infatti il Padre vuole che siano quelli che lo adorano»….25 Gli rispose la donna: «So che deve venire il Messia»… 26 Le dice Gesù: «Sono io, che parlo con te»….. 28 La donna intanto lasciò la sua anfora, andò in città e disse alla gente: 29 «Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che sia lui il Cristo?». 30 Uscirono dalla città e andavano da lui…. 40 E quando i Samaritani giunsero da lui, lo pregavano di rimanere da loro ed egli rimase là due giorni. 41 Molti di più credettero per la sua parola  42 e alla donna dicevano: «Non è più per i tuoi discorsi che noi crediamo, ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo».

 

Un itinerario per conoscere Gesù Cristo

 

Il Testo

 

1. Alla pericope biblica la Liturgia aggiunge solo l’incipit iniziale (“In quel tempo”). Per il resto pericope e formula evangelica sono identiche. Il testo breve proposto dalla Liturgia serve per assemblee poco abituate all’ascolto della Parola (Ordo Lectionum Missae n. 80). Il testo è facilmente suddivisibile in quattro unità narrative. In Gv 4,5-8 il narratore presenta lo scenario, i due protagonisti, Gesù e la Samaritana, mentre i discepoli si allontanano. In Gv 4,9-26 l’evangelista espone il dialogo tra Gesù e la Samaritana, scandito su quattro temi (l’acqua, il marito, il culto, il Messia). Segue in Gv 4,27-38 il dialogo di Gesù con i suoi discepoli dove i tempi principali sono la volontà di Dio e la complementarietà del lavoro apostolico. Chiude il brano l’irruzione sulla scena dei Samaritani di Sicar in Gv 4,39-42 i quali toccano due tempi più importanti: la fede personale (“crediamo perché noi abbiamo udito”) e non derivata (“non è più per i tuoi discorsi che noi crediamo”) e la confessione di fede su Gesù (“salvatore del mondo”).

 

2. Questo vangelo era usato all’epoca dei Padri per la preparazione immediata dei catecumeni al Battesimo. Oggi, oltre a questa valenza, il brano evangelico risponde alla domanda: se dobbiamo ascoltare Gesù (farlo diventare la nostra fede e la nostra morale), come dobbiamo conoscerLo? Il brano risponde in modo esaustivo attraverso la persona della Samaritana che progressivamente scopre chi sia Gesù: Gesù è un uomo, un Giudeo. Egli è anche il Signore, un Profeta e il Messia. Infine il brano si chiude con la confessione di fede dei Samaritani: egli è il Salvatore del mondo.

 

L’Esegesi

 

1. Il testo del formulario evangelico si apre con il grande tema dell’acqua, che Gesù innalza da semplice elemento per la vita terrena a simbolo della salvezza (“l’acqua che io gli darò diventerà in lui una sorgente d’acqua che zampilla per la vita eterna” = la sua Parola, il suo Spirito). Il tema successivo tocca la vita della donna. Alla richiesta di Gesù di chiamare il marito, lei risponde che non ha marito (ne ha avuti cinque e ora convive con il sesto). Gesù non dà nessun giudizio, ma semplicemente apprezza la sincerità della donna. Si passa così al tema del culto dove Gesù esprime due concetti fondamentali. Dio non ha un “luogo” per essere adorato perché lo si adora in spirito e verità (nello Spirito della Verità = nella Spirito Santo donato da Cristo). L’altro concetto in greco, tradotto male in italiano, dice che Dio “cerca” tali adoratori. Dio cerca i peccatori (cfr il pastore che cerca la pecora e la donna che cerca la moneta) e questi sono i veri adoratori di Dio, non gli “impeccabili”. Infine, la donna resta stupita di fronte a Gesù che si proclama Messia. Queste tematiche meriterebbero un approfondimento maggiore, se la Liturgia non indirizzasse la nostra attenzione sui titoli dati a Gesù.

 

2. Gesù uomo e Giudeo indicano che il primo passo della conoscenza del Maestro è cercare la sua identità storica. I tioli di Signore, di Profeta e di Messia sono un invito palese a interrogare l’Antico Testamento per comprendere come le parole della Legge, dei Profeti e degli Scritti avessero abbondantemente annunciato la persona di Gesù, le sue opere, la sua morte e la sua risurrezione. Infine, la confessione di fede dei Samaritani (“questi è veramente il salvatore del mondo) riassume la fede messianica dell’AT e richiama la confessione di fede neotestamentaria, Gesù vero Dio e vero uomo, fatta dal centurione e riportata da Matteo e da Marco: “Davvero costui era Figlio di Dio” (Mt 27,54) // “Davvero quest’uomo era Figlio di Dio” (Mc 15,39).

 

Il Contesto Liturgico

 

1. La Colletta propria coniuga il tema dell’acqua (“offri all’umanità l’acqua viva della tua grazia”) con il tema del culto (“adorarti in spirito e verità”) e il tema del titolo cristologico “salvatore del mondo” (“confessare che Gesù è il salvatore del mondo”). La prima lettura (Es 17,3-7) sviluppa il tema dell’acqua donata da Dio agli Ebrei nell’esodo, mentre la seconda lettura (Rm 5,1-2.5-8) traduce il simbolo dell’acqua in realtà: “l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuore per mezzo dello Spirito Santo”.