Cultura e Spettacoli
Pordenone: al Museo di arte sacra diocesano la mostra “Giubilei”
Il Giubileo sarà aperto ufficialmente il 29 dicembre nella Diocesi di Concordia-Pordenone, ma una mostra allestita nel Museo Diocesano di Arte Sacra, dal 7 al 20 dicembre 2024, ne anticipa i temi. Appuntamento alle 10.30 in auditorium Costantini con interventi del Vescovo Mons. Giuseppe Pellegrini, del curatore Danilo Zardin, del biblista Renato De Zan e del medievista Giordano Brunettin.
Il Giubileo sarà aperto ufficialmente il 29 dicembre nella Diocesi di Concordia-Pordenone, ma una mostra allestita nel Museo Diocesano di Arte Sacra, dal 7 al 20 dicembre 2024, ne anticipa i temi.Si tratta di una mostra didattica, allestita l’estate scorsa al Meeting di Rimini e arricchita a Pordenone da alcuni percorsi sui pellegrinaggi dell’età medievale e moderna, nonché da testimonianze sugli ospedali del tempo e da opere d’arte di Giancarlo Magri e Edo Janich.L’iniziativa, sostenuta dal Consiglio Regionale del Friuli Venezia Giulia, dal Comune di Pordenone e dalla Fondazione Friuli, viene presentata sabato 7 dicembre, alle ore 10.30, nella Sala Costantini della Curia vescovile, in via Revedole 1, con interventi del Vescovo Mons. Giuseppe Pellegrini, del curatore della mostra Danilo Zardin, del biblista Renato De Zan, e del medievista Giordano Brunettin.L’intento della mostra, denominata Giubilei. Il perdono che ridona la vita. è quello di far emergere il senso della tradizione giubilare, in un linguaggio rivolto a tutti.L’approccio è in chiave antropologica e vuole far emergere i nuclei esistenziali che sono il presupposto della pratica del pellegrinaggio, che ha nell’evento giubilare un suo culmine. Viene così rievocata sinteticamente la storia ebraica dei giubilei, come tempo periodico di sospensione sabbatica che restaura la verità del rapporto con la terra, i beni materiali e le persone, eredità poi raccolta e sviluppata nel contesto cristiano.Una svolta decisiva si registra a fine Medioevo, con la promulgazione del primo giubileo papale del 1300, evento che si inserisce nella tradizione storica dei perdoni indulgenziali e spinge a maturo sviluppo la tradizione del pellegrinaggio alle tombe dei due massimi apostoli, con il loro contorno di gesti e pratiche religiose.Superato il momento cruciale di cambiamento segnato dalla frattura della Riforma, che sottopone a dura contestazione la dottrina della grazia e del perdono, la tradizione del giubileo viene rilanciata nel contesto del rinnovamento cattolico della prima età moderna, che ha una delle sue chiavi di volta nella centralità del riferimento a Roma e alla figura del papa, come punto di unità della Chiesa e mediatore supremo dell’accesso al tesoro della salvezza.L’ultima parte della mostra descrive le trasformazioni più recenti che l’istituto del giubileo ha conosciuto dopo la fine della Cristianità di antico regime, dall’Ottocento in poi, fino agli ultimi giubilei di inizio XXI secolo, anche con una documentazione audiovisiva.L’esposizione è accompagnata, oltre che da un catalogo specifico, anche da un volume di studi della neonata collana Annali friulani di storia, arte e letteratura, promossa dal Centro culturale Augusto Del Noce e dal Centro Studi Odoriciani, in cui vari autori (Agostini, Castenetto, Del Cont Bernard, Magri, Molteni, Raffin, Sist) si occupano sia della realtà giubilare sia di importanti testimonianze storico-artistiche del territorio, cercando – con beneficio di inventario – di estrarre dal patrimonio ereditato “cose nuove e cose antiche” (Mt. 13, 44-52).